sabato 28 luglio 2007

Scalate bancarie e intercettazioni

Da giorni continuano a tenere banco le richieste di utilizzare le intercettazioni di politici, tra gli altri Fassino e D'Alema, richieste fatte dal Gip di Milano, Clementina Forleo, per le scalate Antonveneta-Unipol, ed Rcs. Come scrive il quotidiano online Repubblica, la giunta per le autorizzazioni a procedere, sarebbe in grado di dare una risposta, affermativa,entro la settimana prossima, ma alcuni parlamentari, vorrebbero più tempo per leggere le carte, magari fino a fine estate, forse nella speranza che la bolla mediatica spenga i suoi riflettori.
Il guardiasigilli, è pronto a mandare gli ispettori alla procura di Milano, rea d’aver registrato i politici intenti a parlare al telefono, con alcuni indagati in cui erano incorso intercettazioni, e da qui la richiesta di autorizzazione.
Non si capisce perché se i politici coinvolti, alcuni veri e propri cavalli di razza, si dichiarano estranei ai fatti, hanno così paura dell’accertamento della verità, e in modi, più o meno velati, usando le loro prerogative parlamentari, cercano nel nome di una retorica politica, che ha nauseato gli italiani, di dilatare alle calende greche, il lavoro della magistratura?
“Le sentenze non si commentano, la magistratura è indipendente dalla politica, lasciamoli lavorare", dichiarano spesso i nostri Eletti, purchè indagini e accertamenti siano rivolti a ladri di galline, scippatori, taccheggiatori, e banditi di piccolo calibro. Ma quando, parafrasando Rizzo e Stella, le indagini sfiorano La Casta, ecco, che per dirla alla Beppe Braida, quasi tutti, come un coro isterico gridano dalle pagine dei media: “Attentato! si tratta di Attentato”, e giù a chiudersi a testuggine, come un battaglione della celere, usando per ripararsi, leggi, leggine, postille, e regolamenti interni autorerefenziali.
Non stanno tornando - sfortunatamente - i tempi di tangentopoli,quella è una stagione chiusa, appartiene alla storia d'Italia, a quella pagina di coraggio istituzionale che aveva provato a fare un minimo di pulizia nel Paese, ma che a distanza di quasi tre lustri, sembra appartenere all'era paleolitica, tanto sono scemati gli ardori popolari,e il popolo ormai è vinto e scoraggiato, dall’uso del “Cambiamo tutto, per non cambiare nulla”.
È difficile credere che il Gip, voglia processare la politica nel suo insieme, come i politici per difendersi spesso dichiarano, ma i singoli comportamenti, che devono essere accertati corretti, oltre ogni ragionevole dubbio, senza mettere in discussione integrità e privilegi autoreferenziali di deputati e senatori, che dissanguano il Paese, costringendoli a tagliare pensioni, sanità servizi,e stipendi altrui - non i propri - spese pubbliche di Stato e Regioni fuori controllo.
Risulta sbagliata anche l’ideologia di Forza Italia, che per voce di Silvio Berlusconi, ha dichiarato, d’essere, anche nel caso del coinvolgimento di parlamentari del centro sinistra, contrario al dar via libera alle autorizzazioni a procedere, nel nome del garantismo estremistico, quando i colpiti da provvedimenti di garanzia - che non sono condanne, fino alla sentenza definitiva - e che comunque devono essere tutelate ad ogni costo, come nel caso di Cesare Previti, che sebbene condannato in Cassazione - non vuole abbandonare il seggio parlamentare, motivando - assurdamente - che la sua caduta, sarebbe un'estromissione politica.

Marco Bazzato
28.07.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/