venerdì 4 novembre 2011

I risparmi degli italiani sono sicuri nelle banche?

Perché gli italiani dovrebbero fidarsi oggi in piena crisi di liquidità delle banche?

È la domanda che molti si pongono, quando il Paese è sotto la lente d’ingrandimento dell’Unione Europea, Banca Centrale e Fondo Monetario Internazionale, il quali mancando di fiducia su come è stata gestita dal governo la crisi finanziaria, con i risultati che tutti conoscono, sono in allerta e preoccupati, figuriamoci se si preoccupano loro, per quale motivo i cittadini devono illudersi di dormire sereni tra due guanciali?

I cittadini sono spaventati, e si chiedono se sia il caso di recarsi in banca a ritirare i risparmi, nascondendoli sotto il materasso, o nei barattoli del caffè come facevano i nonni, che non sapevano cosa sarebbe accaduto il giorno dopo?

In questi giorni nelle trasmissioni della fascia pomeridiana e non si alternano fior di opinionisti, di economisti che spacciano rassicurazioni circa la solidità del sistema bancario del Bel Paese. Ma che sia veramente così?

Invece di ragionare con le rassicurazioni che cadono “dall’alto” dove si hanno sotto gli occhi come questo “alto” si stia comportando, sarebbe utile vedere le cose dal basso, da parte del comune cittadino, della massaia di Voghera, attenta a far quadrare il bilancio familiare.

Ebbene, se a ogni sportello di ogni banca italiana si presentassero, nel volgere di poche settimane, ogni giorno centinaia di cittadini a ritirare i risparmi, gli ultimi troverebbero una bella sorpresa: la mancanza di Euro, di liquidità negli sportelli nel far fronte alle richieste dei correntisti che intendono, ed è un loro diritto, riprendersi i depositi.

Le banche hanno poco da rassicurare, perché non tutti sanno che i veri sostenitori del sistema non deriva dai prestiti che le banche erogano nei confronti di aziende e privati, ma il sistema si regge grazie alla fiducia che i cittadini hanno nel sistema bancario, ma se la fiducia, come in questi giorni è giusto che sia, venisse meno, l’intero sistema imploderebbe come un castello di carte “false” che si affloscia. Infatti basta a chiedere a qualsiasi artigiano o piccolo imprenditore un mutuo, la banca risponde nisba..non ci sono soldi….Come non ci sono soldi? Ma se dicono che il sistema è sano…evidentemente in troppi mentono!

E gli opinionisti e i direttori di banca hanno poco da dire che i risparmi sono garantiti fino a centomila euro. Il problema non sono i centomila euro, ma i problemi inizierebbero solo se gli italiani, in u n colpo se iniziassero a ritirarne trentamila. Già con questi prelevamenti il sistema imploderebbe per mancanza di liquidità, perché gli organismi bancari conoscono le disponibilità medie degli italiani, e hanno il sacro terrore che ne ritirino anche una parte.

E sembra strano ma dovrebbero essere i cittadini a dare una spallata al sistema Italia, facendolo implodere, perché cadrebbe come un castello di sabbia l’intera impalcatura bancaria e degli organismi dell’Unione Europea, visto che i direttori di banca sanno che non potrebbero far fronte alle legittime richieste dei correntisti.

 Per dare via al tutto non bisognerebbe ritirare il contante, ma chiudere i conti correnti, i libretti al portatore, restituendo alla banca le carte di credito, il bancomat, togliendo la delega di pagamento delle bollette bancarie: luce, acqua, telefono e altro, disinvestire cercando di salvare il capitale, esattamente come fanno gli speculatori che attendono all’angolo tempi migliori. Il tutto per far girare il denaro vero, la carta moneta, non quella elettronica che fa perdere di vista le spese reali, perché come dicono in molti: “pagheremo”.

Perché i cittadini non chiudono i conti correnti e i libretti di risparmio? Perché ci sono i costi di chiusura e vantaggi teorici nel demandare al sistema bancario il pagamento delle utenze, ma a ben guardare è meglio rimetterci cinquanta euro, pagando le commissioni da “strozzo” delle banche, che non lasciare, proprio con questi “chiari di Luna” i risparmi siano  in loro “ostaggio”.

Nel caso fosse impossibile per esigenze pratiche, visto che stipendi e pensioni vengono regolate via banca, la soluzione sarebbe quella di ritirare il giorno dell’accredito l’intero stipendio o pensione dalla banca o dall’ufficio postale, tornando a pagare in contanti. Mentre visto che la legge impone che per somme superiori a un determinato importo debba rimanere traccia contabile, come ad esempio l’acquisto di un una cucina, una camera da letto, o  la riparazione dell’auto dal meccanico, la soluzione è quella di conoscere l’importo in anticipo di spesa, andare in banca, con il contate e chiedere l’emissione di un Assegno Circolare intestato  a chi emette il servizio o vende un bene di consumo.

In questo modo si darebbe inizio a un circolo virtuoso, dove banche e poste sarebbero costrette a rinforzare i servizi alla clientela allo sportello, creando nuovi posti di lavoro, e il cittadino non avrebbe problemi a dimostrare le sue spese, in caso di controllo fiscale, perché ogni pagamento verrebbe fatto tramite Assegno Circolare, garantito dalla banca emittente e sarà cura del venditore incassarlo, lasciando comunque una doppia traccia dell’avvenuto pagamento, tramite segnatura del numero di assegno legata alla fattura o allo scontrino fiscale.

Ma la Banca Centrale Italiana e la Banca Centrale Europea sanno che la maggior parte del denaro è elettronico, per questo vogliono che ci si un aumento di questi sistemi di pagamento,  perché non esiste copertura “cartacea” rispetto al denaro virtualmente circolante , e  anche per sapere cosa ogni giorno una persona mette nel piatto o che tipo di cellulare acquista.

I cittadini comuni, senza andare in piazza, rischiare le manganellate da parte delle forze dell’ordine, se dotati di coraggio, avrebbero il coltello legale dalla parte del manico da puntare contro il sistema bancario nazionale ed europeo, dando una scossa devastante a un sistema marcio che usa il denaro dei correntisti per poi investire anche in fondi speculativi che scollano l’economia reale da quella finanziaria, e che il sistema speculativo attinge denaro dai correntisti che le banche dovrebbero investire con oculatezza,  ma grazie al cordone ombelicale che le lega indirettamente al sistema speculativo, manda in fumo.

Mandare il sistema in cortocircuito, lasciandolo a bocca asciutta, è possibile se italiani ed europei, invece d’essere divisi e fidarsi ciecamente di una politica europea e nazionale non è al servizio dei cittadini, ma al servizio di se stessa, e il caso Grecia, con la retromarcia di Papandreu che ha bidonato i connazionali, cedendo al ricatto della grande finanza,che utilizza le Istituzioni Europee come Don Rodrigo utilizzava i bravi nel romanzo i “Promessi Sposi “di  Alessandro Manzoni, dove gli sposi minacciati dalla Finanza e dal Sistema politico europeo sono i cittadini dell’Unione Finanziaria Europea, dovrebbero rimboccarsi le maniche con le uniche vere armi che hanno in mano: i risparmi.

E come ulteriore segnale nei confronti della finanza, i cittadini dovrebbero togliere l’”ossigeno” alle varie finanziarie, che come dei giocatori di poker scommettono il denaro altrui, tanto non importa se i fondi crescono o crollano, il “banco” la finanziaria si ingrassa sempre, e quando non ce la fa più chiude baracca e burattini, lasciando gli investitori a bocca asciutta.

 E la politica italiana ed Europea hanno paura di una cosa solo: la sovranità popolare e il diritto dei cittadini d’essere padroni del loro denaro, per questo cercano di rassicurarli sulla fittizia solidità del sistema bancario, non per proteggerli, ma per proteggersi.

Bertold Brecht disse:
Cos’è rapinare una banca a paragone del fondare una banca?



Marco Bazzato
04.11.2011

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