mercoledì 31 luglio 2013
Guida pratica per schiattare dal caldo e dall’afa in ferie e non!
Si dice che la madre degli idioti metta al mondo figli dementi, però, in
questa calda estate si sa che non sono mai abbastanza e questa piccola guida,
da non mettere in pratica, mai, è utile nella malcapitata idea che poi si gridi
alla scampata tragedia, alla tragedia anncuiata o alla tragedia consumata.
In citta:
Cosa fare quando la temperatura supera i 37º e dall’afa che fa sudare i
maschi come maiali e le femmine come
scrofe, messe a rosolare sul
fuoco alle tre del pomeriggio, nelle città, sfortunatamente svuotate dal
traffico e dallo smog?
Intanto niente abiti di contone o
leggeri, meglio l’acrilico, il sintetico, se femmine gli stivaloni da
baldrarcca, rigorosamente in plastica o
per le più abbienti in pelle di orso siberiano – che per fare incazzare
glianimalisti deve essere rigorosamente una specie protetta e ammazzato di
frodo – , con calze di mylon o calzettoni di lana.
Le crape di maschi e femmine non va
coperta nè con cappellini e nè con bandane o altro, rischiano di diminure la
temperatura, quinidi il cervello non si frigge.
Lavarsi come nel medioevo, ossia durante le feste comandate o al
massimo una volta la settimana. Non
usare i tanto reclamizzati prodotti antisudore o le creme contro gli eventuali
pruriti vaginali, causati da zecche o funghi internni o esterni della bernarda.
Parafrasando l’Ignazio la Russa di
Fiorello: “”L’essere umano deve puzza, al massimo mettere del formaggio grana
sulla pelle!” Questo fa godere gli
ambientalsiti radicali come se
fossero dei fortunati affetti dalla “Permanent Sexual
Arousal Syndrome” (PSAS, se
mediamente fortunati, da orgasmi multipli, se semplcemente fortunati da orgasmo
a cadenza annuale o se sfigati, completamente frigidi.
Sono consigliate le bibite gassate, molto giacchiate, meglio ancora gli
alcolici: birra, vino, whisky, grappa, ideali
congestioni o infarti, se no si è più di primo pelo.assolutamente
sconsigliato in questi casi la modica quantità, l’etilometro deve schizzare
alle stelle anche ad un metro di distanza.
Niente bevande dissetanti o gelati.
I beveroni a base di frutta sono out, tabù, pornografia liquida da vietare a
tut le età. Anche se alcune tendendze dell’antisalutismo radicale consigliano
di non assumere alcun tipo di liquidi, anche per giorni e giorni, quando le temperature sono canicolmente
africane o più specificatamente congolesi!
. Al posto della verdura. un ottuplo
Woohper del Burger King, ossia con otto hanburger, dal peso di 113,5gr, pari ad un totale di
567,5gr, e tre porzioni giganti di patate
fritte, oppure costate di maiale, ossetti con polenta e funghi, salse varie,
stile chili o tabasco, purchè piccanti, meglio ancora se si ingurgitano anche
una decina di peperoncino Habanero, i quali vanno, come piccantezza, dai 200.000 ai 350.000 della scala di
Sconville. Chiaramente le porzionioni, non importa se di pasta o di carne
devono essere abbondati. Per la pasta mai meno di 180 grammi, mentre per la
carne, meglio se di maiale e grigliata, che va abbondantemente espeziata e
salata, le singole porzioni, mao inferiori ai 900gr – il vostro colesterolo e
la pressione vi ringrazieranno di cuore!
Per smaltire il pasto si consiglia una corsa sotto ilsole rovente, mezzora
dopo il pranzo, quando è iniziata la digestione, senza rinunciare ad almeno tre
sigarette, da fumarsi al trotto, meglio se queste hanno un alto contenuto di nicotina e catrame,possibilmente
al mentolo e senza filtro. È chiaro che sono sconsigliati i parchi pubblici, le zone verdi.
L’ideale sarebbe correre dietro ai camion, meglio se vetusti, visto che il
particolato è più elevato. In mancanza di ciò va bene fare footing – che non
signfica fottere in corsa, chiavare o fare una sveltina, anche da soli – dietro ad auto vetuste, peccato che ne
esistano poche senza catalittica e che sia sparita dalla circolazione la
benzina super al piombo!
Al mare:
La spiaggia è un altro capitolo delicato.
Chiaramente a livello alimentare valgono le stesse regole della città, ma non va dimenticato che il
sole va preso nelle ore più calde della giornata e che non vanno utilizzate in
alcun modo le creme antiabbronzati o protettive. Anzi, sarebe meglio se si sta
delle ore sotto il sole di bagnare la pelle con acqua di mare, favorisce le
scottature, le bolle e le ustioni sulla pelle. Se si prende il lettino, per non
finire a righe al termine della giornata, non usare il parasole per la zucca,
il biaco latte, stile rigor mortis, della crapa e il rosso fuoco del resto del
corpo non fanno pandance, meglio una tinta unita omogenea.
Lo stesso vale per i bambini – se siete genitori sciagurati!.
Il bagno in mare, rigosamente a digestione iniziata,ossia dopo mezzora dal
termine del pranzo. Per assicurarsi una buona congestione, è bene accertarsi di
essere satolli come otri e che lo stomaco non possa ingurgitare manco un bicchiere di birra gelata o di whisky on the
rocks. È comunque “consigliato” fumarsi anche in questi casi almeno tre
sigarette senza filtro, ad lto contenuto di nicotina e catrame e al mentolo,
per poi tuffarsi, mentre i polmoni faticano a prendere aria.
Lo stesso rito del fumo va ripetuto,
se non si schiatta durante la nutoata per congestione o per arresto
cardiocircolatorio, appena si risale a riva, quando i polmoni sono bene aperti
per via dello sforzo. Se in questi casi sentite strani formicolii al
braccio sinistro, dolore al petto o che metà parte del corpo è informicolata, o
provate dolori alla nuca, non preoccupatevi, si sta solo avviciando un
principio di infarto o di ictus. Si consiglia in questi casi di pregare o bestemmiare a seconda delle
attitudini, potrebbe essere il vostro ultimo giorno di vita.
È chiaro che i maggiori fortuanati
in questa roulette russa estiva sono sempre gli over quaranta, che non fanno
moto durante l’anno e sono svorappeso, mentre gli altri, quelli altetici e
sportivi, potrebbero essere discriminati dal fato, dalla sfiga del che tutto va
bene, ma non disperarti, potrebbe toccare proprio a te, mio fedele lettore o
lettrice. Tutto sta a provarci.
Ora, cari lettori, avete in mano tutti gli strumenti per scelgiere se usare
il discernimeto o essere idioti e predisposti a far lavorare l’ambulanza con
tanto di defibrillatore e ossigeno, se in città, o far lavorare i bagnini, che
passano la maggor parte del loro tempo a guardare il culo delle bagnanti fighe,
a fare commenti tra di loro sulle più cesse, su quelle che hanno le tette
cadenti e il culo così flaccido che tocca la sabbia, tanto da crreare mentre
camminano una pista per le biglie, come consiglia la nonna a Chiara, nella
famosa pubblicità della Tim.
I maschi invece? Quando passano
davanti ai bagnini con i loro fisici scolpiti e i muscoli in bella mostra,
guardandosi il ventre rigonfio di birra e vino, bestemmiano e li malediscono, sapendo
che trombano come ricci, mentre loro, i bagnanti panzoni,sono costretti ad
accontentarsi dei quarti di bue che hanno per mogli o compagne o andare via di
manovella, se single, collegati ad
internet, immaginando come diceva Pop Merril ne “La metà oscura” di fottersi qualche
“Nobifiga di città” mentre i bagnini
sguazzano senza soluzione di continuità, puciando il randello ogni notte nei
ventri di vulve imperiali, dai ventri piatti e dalle mammelle dure come marmo
di Carrara.
In ogni caso: buone ferie a coloro
che possono, usando discernimento e ragione!
Marco Bazzato
31.07.2013
Etichette:
Costume,
diritti civili,
Opinioni,
provocazioni,
sanità,
satira,
Società
martedì 30 luglio 2013
La Keyge attacca la Lega e Roberto Maroni
Premetto che non ho intenzione di trasfomare questo mio spazio di libertà
in un blog contro la ministra Keynge, nè difendere la Lega Nord, i leghisti, in quanto almeno negli anni passati, visto che ora il
raduno di Pontida è quasi lettera morta, con i loro abiti caratteristici, non erano molto
diversi dai partecipanti sopra i carretti deei vari gay pride, ma quando un’ex immingrata irregolare, leggesi
ex immigrata clandestina, secondo la dicotomia successiva della legge Bossi
Fini, divenuta italiana per diritto di matrimonio, continua a lanciare strali contro gli italiani indigeni e
autoctoni da secoli, e non perde l’occasione per attaccare l’Italia e l’italianità,
figlia prima del Risorgimento e poi della Costituzione, nata al termine della
seconda guerra mondiale, che vorrebbe rimodellare a sua immagine e somiglianza,
eliminado il Jus Solis a favore del Jus Sanguis ed eliminare il reato di
immigrazione clandestina, aprendo indiscimiatamente le porte, senza controllo
preventivi alle frontiere di terra, di mare e di cielo, come impone il Trattato
di Lisbona, che la Keynge non conosce nei dettagli, starsene in silenzio sarebbe come diventare
politicamente complici della sua visione ideologica dell’immigrazione, ma nel
cotempo non si deve rimanere imbrigliati nella visione leghista, che non va difesa, ma nremmeno vituperata più del
necessario, quando lo merita, ma forse non in questi frangenti.
È chiaro che è in atto uno scontro di civilità.
Basta leggersi i commenti su Facebook, anche nei quotiani o nelle pagine
notoriamente di sinistra, la Keinge sta trasformanodo gli italiani in tanti
intolleranti, non tanto alla sua persona, ma alle sue idee, che se tramutate in
leggi, per colpa di un parlamento succube, rischiano di portare il Paese a diventare
ostaggio di un Apartheid bianca, come fu in Sud Africa e dove l’italia e gli
italiani bianchi potrebbero aver bisgono di un Nelson Mandela caucasico, nel
giro di qualche decennio, per cercare di ristabilire l’ordine antropologico e
la coesistenza pacifica tra persone e razze diverse da quella caucasica, che
potrebbero portare alla reclusione nella riserve dei caucasici, trasfomandoli
in reitti in casa loro.
E ora per concludere la Keynge attacca frontalmente la Lega e il suo segretario,
Roberto Maroni, il quale, a dire della
ministra dovrebbe intevenire contro le presunte e si ribadisce presunte
manifestazionidi razzismo, commesse a
dire della Keynge, nei suoi confronti.
Intanto vanno chiarite alcuni concetti fondamentali che un ministro della
Repubblica italiana dovrebbe conoscere bene.Nessun cittadino italino può essere
etichetato impunemente del marchio infame di razzista se non esiste una
conanna definitiva, lo stesso dicasi per
coloro che a dire dei giornali e della ministra, si sarebbero macchiati di insulti nei suoi confronti: dove stanno le
conanne definitve per affermare tutto questo corrisponde alla verità
giudiziaria?
Oppure il Pd vuole instaurare una
dittatura del popolo di stalinana memoria in Italia, fatta di condanne politiche, forse anche
capitali, nei confronti dei dissidenti o degli avversari politici, considerati
nemici dei loro interessi di bottega?
In secondo lugo quando si legge su Repubblica: Keynge. “Non vado alla festa della lega. Maroni fermi i leghisti” (1).
Come se Maroni avesse responsabilità politiche, morali e/o penali di
qualsiasi atto compiuto da un leghista
nel suo privato, sui social network o di ciò che dice all’interno dicirocli
ristretti di persone che lapensano come lui, nei confronti della Keynge.
Certo, se poi dopo ci stanno le presunte offese, deve essere la magistratura
a vagliare i singoli casi ed eventualmennte decidere se istituire i processi, esulando dalla politica, in quanto
se si usasse il principio di ribaltamento della situazione, sarebbe come se gli
italiani incolpassero il ministro Keynge dei reati che commettono gli
extracomunitari in Italia.
Ma se ciò viene fatto ecco che l’attaco politico, a dire della Keynge si trasforma, come per la magia di
qualche stregone meticcio, in un atto di razzismo nei suoi confronti.
La Keynge dichiarato: “E io non sono
di colore, sono fiera di essere nera” (2).
Ma cosa accadrebbe se in Italia se un ministro italiano dicesse: “Io non sono pallido, sono fiero di essere
biaco!”?
In un Paese dove la Costituzione italina afferma all’articolo 3 che “tutti
i cittadini hanno pari dignità sociale e innanzi alla legge, senza distione di
razza...” si griderebbe allo scandalo al razzismo, fioccherebbero
interrogazioni parlamentari, la magistratura interverebbe applicando il pugno
di ferro della legge Mancino (3), con la distinzione,
assurda per cultura sociale, che se una persona di colore è orgoglioso di
essere nero, è un valore aggiunto, ma se è un caucasico a dirlo, diventa
discriminante nei confronti di chi ha una razza diversa. Esattamente come
accade per gli omosessuali, dove questi possono sentirsi – impuemente –
orgogliosi del loro essere, ma se passasse la legge contro l’omofobia, essere
orgogliosi di essere eterosessuali che figliano tramite un atto sessuale
d’amore, quello viene considerato omofobico.
Il solito relativismo di comodo dei
sinistri internazionali, italiani compresi.
Chi purtroppo ha iniziato questo
scontro politico tra razze è stata la ministra congolo-italiana, ed è
fisiologico che quando chiunque, indendentemente dal sesso, dalla razza, dalla
nazionalità o dall’orientameto sessuale, manifesta superbamente il proprio ogoglio,
giocoforza si catenano reazioni ugali e contrarie, in quanto è la famosa frase
del Marchese del Grillo: “Mi dispiace, ma
io sono io e voi non siete un cazzo!” (4) non è altro che la
palese conferma, all’interno di un film, di come culturlmente le persone siano
affette dal vizio capitale della superbia (tra i quali rientra anche l’orgoglio
razziale, omo od eterosessuale che dir si voglia), è da considerarsi uno dei più pericolosi, da
combattere di una guerra senza quartiere e che non ammette alcun tipo di prigionero, nero bianco, rosso, giallo o
quant’altro che sia.
Il punto è che la ministra Kengye fin dall’inizio del suo mandato è partita
a testa bassa, attaccando leggi e e conseutudini italiane, con una pacata
violenza verbale, fatta di toni bassi, dagli accenti attenti, iniziando
un’aggressione quasi virulenta, entro i limiti delle sue pregoativa come
ministro, che hanno costretto la maggioranza degli italiani, ove checchà nè
dica la Keynge, non sono, anche se lo vorrebbe, dalla sua parte, costringendoli
alla difesa.
Questa difesa dell’idenità cultuale
nazionale del Ju Soli e il diritto di sicurezza dei confini via mare, terra e
cielo, viene però spacciata dalla
sinistra sinstra e dai giornali compiacenti,
con però peggio ancora anche una parte del centro destra si sta
appiattendo su posizoni sinistre, come un’aggressione contro la sua persona,
trincerandosi dietro il razzismo.
La situazione è identica a quella di una partita di calcio, dove un arbitro
bianco finge di non vedere il fallo commesso da un giocare nero, ma espelle il
giocatore bianco per fallo di reazione, anche se entrambi sono a terra, con gli
stessi danni fisici. È evidentemente che da una parte esiste una forma di sudditanza
psicologica o di principio del castrato da parte dell’arbitro bianco, che per
mazzette o altro, finge di non vdere i falli del giocare di colore, ma nel
contempo mazzola alla grande il giocare caucasico per i falli di reazione.
E in questo momento l’Italia e gli italiani sono letteralmente sottoposti a
questo abbagliante oscurantismo celebrale dettato dal colore della pelle del
ministro, dove i giornalisti , come tanti pennivendoli fatti di cannabis,
accorrono ai piedi della congolo-italiana come fosse l’Oracolo di Delfi, di
Kuma, di Elk, la Sibilla Cumana e la Bocca della Verità, senza mai mettere
l’accento su nessuna delle costanti incongruenze di un ministro, che non ha mai
trovato il tempo di spendere, a quanto è dato sapere, una parola di cordoglio
per i crimini commessi dagli immigrati in Italia, visto che il 50% della
popolazione carceraria è composta da immigrati, il che rapportato alla
popolazione totale della penisola, desunto il numero degli immigrati, volenti o
nolenti si è costretti a pensare che, sebbene la maggioranza degli immigrati
siano persone oneste che fanno ilpossibile per integrarsi e rispettare le leggi
del Paese, in Italia arriva anche così tanta feccia umana, che ora, a causa
della sovrapopolazione caceraria si pensa ad un decreto svuota carceri. Scaricando
ancora i problemi sui cittadini onesti.
Ma la ministra per l’integrazione ha preferito non esprimersi mai su questo
argomento, un diplomatico del Congo che li ha definiti “immondizia! (5)
– N.d.A, leggersi l’articolo per non estrapolare una parola dal contesto del
dipolmatico.
Ma la colpa maggiore non è della Keynge, visto che alla fine ogni persona è quello che è. No, la
colpa è del Pd che l’ha voluta in quel posto come parafulmine per tutto il
resto e perchè il Pd ragiona solo in termini di consensi elettorali prossimi
venturi e si sta cercando nuovi elettori, anteponendo,come fa il Sel di Nichi
Vendola, gli interessi di partito a quelli dell’Italia e degli italiani
indigeni da generazioni, con buona pace delle parole ripetute fino allo
sfinimento del Presidente della Repubblica che ha sempre auspicato che la
politica metta al primo posto gli interessi generali del Paese, rispetto a
quelli particolari o di lobby, che danneggiano la nazione stessa, in quanto
remano contro la medesima.
Marco Bazzato
31.07.2013
(2) http://www.ilgiornale.it/news/interni/kyenge-anti-retorica-non-sono-colore-fiera-essere-nera-913959.html
Consigli utili pe chi vuole farsi svaligiare l’appartamento in vacanza
Consigli utili per chi vuole farsi svaligiare l’appartamento
in vacanza: comunicare la data di
partenza e di arrivo sulla pagina di Facebook, in bella evidenza, mettendo in
risalto aspettative, gioie sopratutto distanza dal luogo di residenza, es: ah,
Carnarie, Lova, Sanpiero, Lughetto, Campagna Lupia, Bojon, Cona, Agna, Londra,
Edimburgo, Parigi, etc.. in modo che i ladri possano regolarsi e fare il loro
sporco lavoro, che qualcuno lo deve pur fare, in santa pace.
Se si vuole invece fare una sorpresa agli amici, se si va in
compagnia, mettere anche i nomi e congnomi dei compagni di viaggio, in modo che
i ladri possano avere un ventalgio più ampio circa gli appartamenti da
svaligiare.
Cosa importante: avvisare se le chiavi vengono lasciate ad
un partente, va assolutamente comunicato sulla bacheca di Facebook, con tanto
di nome, cognome e indirizzo o se vengono lasciate sotto lo zerbino o dentro un
vaso di fiori, onde avitare che i ladri siano costretti a rompervi delle
imposte, facendo rumore e correndo il rischio di venire scoperti da quei soliti
quattro morti di fame, che per mancanza di denaro non vanno in vacanza.
Pezzenti. Oltretutto costringendovi a fare ingenti spese di riparazione al
vostro rientro.
Se il vostro antifurto di casa è dotatodi password,
rendetela pubblica, la potrete cambiare al vostro rientro, ma tanto non avrete
più nulla da farvi rubare,i n compenso non avrete danni.
Prevenire è sempre meglio che curare!
Le ferie vannno annuciate, sbandierate, con le foto immesse
direttamente nei social network, in tempo reale, in modo che i ladri e
sicuramente nei profili di ogni uno ci sta qualcuno che volente o nolente ha
qualche amico ladro, come può avere qualche amica puttana che fa la spia, e da
palo per tenere aggiornanati online i complici, con i quali forse poi le verrà
riservato una parte, piccola del bottino.
Nell’era digitale, dei social network, il compito essenziale
del vacanziero è quello di aggevolare il lavoro di chi è costretto ad operare
negli appartamenti, nelle abitazioni private, solo durante l’assenza dei
proprietari e quindi è giusto tutelare, al pari delle mignotte che lavorano in
nero, questi lavoratori che si fanno la pagnotta tra mille rischi e difficoltà,
che però sentono la crisi in modo opposto rispetto alle persone normali. Infatti,
più aumenta la disoccupazione ufficale e più aumenta l’occupazione ufficiosa di
questi lavoratori “clandestini”, costretti ad operare in situazioni mpervie,
ostacolati da cani, allarmi, vicini spioni che non si fanno i cazzi loro.
Quindi, amici dei social network in questa calda estate 2013
fate un opera di carità: adottate un ladro in casa vostrra, dandogli la
possibilità di lavorare.
Oggi è senza un
lavoro ufficiale lui, domani potreste essere proprio voi, costretti ad andare a
rubare in casa d’altri.
Mettetevi nei suoi panni e lasciatelo lavorare!
Marco Bazzato
30.07.2013
Etichette:
diritti dei cittadini,
Fatti e persone,
lavoro,
Opinioni,
societa
martedì 16 luglio 2013
Siamo tutti Roberto Calderoli
Gli italiani indigeni e autoctoni che alla luce delle continue esternazioni
sia della Boldrini che della Keynge, sul dare la casa prima ai rom, poi agli
extacomunitari con figli, o che vorrebbero l’apertura indiscriminata delle
frontiere italiane, per far felici looro capi mondialisti, o togliere il
diritto dei figli degli italiani nati all’estero di sentirsi italiani,
elimindando il Jus Sanguis, a favore del Jus Soli, in una sorta di razzismo discriminatorio al
contrario, ossia contro i nativi italiani che da decenni sono figli del Jus
Sanguis, dovrebbero alzare la schiena e gridare orgogliosI i proprio “Natali di
Sangue”:
SIAMO TUTTI ROBERTO
CALDEROLI.
Già, perchè non se ne può più del finto buonismo sinistro della sinistra
che, che sta causando un assurda tempesta in un bicchiere d’acqua, una
escalation di dichiarazioni contro un legittimo ragionamento oggettivo espresso
da un autorevole membro del parlamento e vicepresidente della camera, dei paladini delle libertà altrui, sempre
buone nei periodi di vacche morte della politica, hanno fatto uscire cani,
cagne, porci e porche dal recinto dei cervelli lobotomizzati, per iniziare una
lotta senza quartiere contro la neutra dichiarazione di Roberto Calderoli nei
confronti del ministro della (dis)integrazione, Keynge, che recita:
«Io mi consolo, quando navigo in Internet e vedo le fotografie del
governo. Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini
della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle
sembianze di orango».
I cittadini autoctoni e indigeni italiani, se non vogliono fare la fine
degli indiani chiusi nelle riserve, dove i colonizzatori extracomunitari hanno
eroso giorno per giorno grazie a fiancheggiatori come la Laura Boldrini,
Presidente della Camera, che non perde l’occasione per ribadire, nel nome del
diritto di accoglienza indiscriminato – a spese degli italiani – la superiorità
degli invasori stranieri attualmente illegali nei confronti dei nativi di
sangue che cercano, seppur tra mille difficoltà, di sbarcare un lunario sempre
pù oscuro e funereo.
Oggi
SIAMO TUTTI ROBERTO CALDEROLI
, perchè “l’italiano vero”, come cantava Toto Cutugno, è stanco dei
sopprusi della politica, è stanco di sentirsi e trasformarsi ogni giorno di più
in servo di un esercito di invasione e occupazine, spalleggiato da soggetti che
fanno comunella, per non utilizzare altri aggettivi, con il “nemico!” nel nome
del presunto diritto degli altri – stranieri – a discapito degli indigeni
nativi di sangue in Italia.
SIAMO TUTI ROBERTO CALDEOLI
perchè a una vacca, una una donna, una scimpanzè, una cagna non può
alllattare per sempre, ed essere munta fino all’avvizzimento delle tette da
parte di lupi ingordi e affamati che gli si attaccano alle zizze e succhiano,
succhiano, succhiano, fino a quando questa non crepa e poi, iniziano a
pasteggiare sopra il cadavere.
La nostra Italia è come una donna, come nostra madre, nostra sorella,
nostra moglie, e costei non deve essere violentata, così come da nemici interni
– che sono sempre troppi – anche da da
nemici esterni, che come vandali giungono per violentarla, stuparla,
sodomizzarla, sgozzarla, squartarla, rendendola schiava e serva di orde barbariche provenienti dai quattro punti
cardinali, per poi una volta presa e ridotta alla fame, esporla come il trofeo
di un animale maciullato da un orda di bestie selvagge finanziarie, economiche
e culturali, senza scrupoli.
Se i politici italiani di centro destra fossero mentalmente più liberi, e
non legati al loro misero e miserevole
stipendiucolo da 20.000 euro al mese, netti, naturalmente, come estremo gesto
di solidarietà,, farebbero cadere il governo Letta, ritirando i ministri,
togliendo la fiducia all’esecuivo, in modo da mandare a casa personaggi come la
Boldrini e la Keynge, le quali probabbilmente, viste le loro idee radicali, se
non venissero canddiate in circoscrizioni sicure, come capoliste, a fatica tornerebbero nel giro della grande
politica a fare danni e malanni agli indigeni italiani e autoctoni.
Il problema è che la Lega ormai è un partito defunto e il PDL si è venduto
e svenduto alla sinistra, calando le braghe e facendosi inchiappettare
bellamente – oltretutto a secco, senza manco un pò di olio di vaselina o grasso
di foca, visto che va di moda e fa tanto radical chic – dai radicali post
comunisti che, come vermistriscianti, si sono accomodati al banchetto del PD, come ospiti indesiderati alla stregua
del meteorismo, dell’aerofagia, dell’alito cattivo, del calboniano “ventilazio intestinalis putres,” ma necessari per la tenuta del governo.
Per questo, nel pieno rispetto delle leggi sul diritto di cittadinanza
attuali, oggi più che mai gli italiani veri, dovrebbero essere un unico cuore
uniti in un unico:
SIAMO TUTTI ROBERTO CALDEROLI
rubando il motto del comunsita Pietro Calamndrei, “ora e sempre resistenza” perchè, come La canzone del Piave – fiume sacro alla patria –
“...il Piave mormorò: non passa lo straniero
Ma in una notte triste si parlò di tradimento
e il Piave udiva l’ira e lo sgomento
ahim, quanta gente hai visto lasciar il tetto,
per l’onta subita a Caporetto....”
con questa sinistra al potere la Caporetto economica, sociale e culturale è
ormai dietro l’angolo, è alle porte e i risultati li vedono tutti gli italiani,
figli di genitori, aventi nonni, bisnonni e trisnonni italiani, per questo
innazi a questa Desert Storm scatentata dalla sinistra, in questo tristo
momento, dove sembra che le orde di Annibale vogliano invadere l’Italia, senza passare dalle Alpi, ma via
mare – con l’appoggio delle orde papaline dell’ex Stato Pontificio, che però
nel suo “sacro” suolo di immigrati o rifiugati politici non ne ospita manco uno
– quasi com eun eterna spedizione dei
Mille, non per la liberazione dell’Italia, ma come un’invasione strisciante e
silenziosa, oggi avendo una classe
politica vigliacca e prona alla pecorina, si è giocoforza costretti, per
evitare la vicina Waterloo economica, culturale e sociale, gridare in un unica
voce e con un unico cuore, visto che la congolo-italiana ha accettato le scuse:
“SIAMO TUTTI ROBERTO CALDEROLI!”
Marco Bazzato
16.07.2013
P.s: l’articolo in questione non è ne a favore e nècontro
la congolo-italiana Cècilie Keynge, per
le presunte offese proferite dal Roberto Calderoli nei suoi confronti, ma è
contro un certi medodi squadristi di far
politica del centro sinistra, viste le loro inusitate e violentissime reazioni
masturbatorio-verbali che hanno proferito
contro Roberto Calderoli, l’hznno
obbligato a fare abiura e/o potrgere
umilianti scuse pubbliche in Senato,
anche se queste erano già stato poste in privato alla diretta
interessat, a seguito delle reazioni verbli non diverse da un attacco effettuato
con armi di stermionio di massa, come il gas Sarin, l’Antrace, il Mostarda, lo
zylcon B, utilizzando armi vietate da
tutte le convezioni internazionali, tipo fosforo bianco, , dimostrando che la
presunta superiorità intellettuale dei sinistroidi è un utopia, mentre la reatà
è che quando si lasciano andare la favella, in modo incontrollato non sono
diversi dagli scaricatori di porto o i preti pedofili che,parafrasando “Cara ti amo” di Elio e le storie tese,
“bestemmiano e picchiano i bambini.”
Etichette:
diritti dei cittadini,
Giustizia,
Guerra,
Media,
Opinioni,
Politica Italiana,
Televisione
lunedì 15 luglio 2013
Roberto Calderoli Vs Cècilie Keyenge: 1-0?
«Io mi consolo, quando navigo in Internet e vedo le fotografie del
governo. Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini
della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle
sembianze di orango».
Roberto Calderloli (1).
Roberto Calderloli (1).
L’Italia è un paese strano, basta che un avvocato-politico centellini con attenzione
le parole e subito lo stivale si trasforma in una Repubblica delle banane (2), dove il
liet motiv sinistroide e filogovernativo
è l’aggettivo razzista, usato,
abusato, linguisticamente è
culturalmente privo di appel.
La ministra dell’integrazione Keyenge, non gioca
ad armi pari.
L’attuale ministra che va ricordato che è giunta in Italia commettendo il
reato di immigrazione clandestina, dove se il Paese funzionasse a dovere,
costei manco avrebbe potuto o dovuto rimetterci
piedide per lungo tempo, se le leggi fosseroapplicate allo stesso modo e con la
stessa solerzia – totalmente fuori luogo in questo caso, visto che i passaporti
di ingresso erano in ordine – utilizzata
nei confronti di Alma
Shalabayeva e figlia (3),
o semplicemente copiando dalla legislazione australina che non è tenera
con coloro che sono stati già
rimpatriati per essersi macchiati del reato di immigrazine illegale.
Da “italiana e” come ama definirsi
lei, italiana per causa sponsali, si nasconde dietro al colore della sua pelle,
per passare da vittima, anche davanti
alla frase di Calderoli dove il razzismo assolutamente non è presente,visto che
questi faceva menzione ad un pensiero che potrebbe essere comune a tanti
indigeni e autoctoni italiani, quando vedodono la Keynge. Pensiero che se non
esplicitati pubblicamente, esattamente come ha fatto Calderoli, dosando da buon
avvocato le parole, sono pensieri che appartengono alla sfera intima dei
singoli individui, dove, a giudicare dalle reazioni scomposte ed esagitate, si
ha quasi l’impressione, che si voglia creare una specie di psicopolizia, pronta
a scansionare preventivamente i pensieri degli italiani alla ricerca di
presunti reati pensati, in modo da sederli appena si presentano a livello di rete neurale e di sinapsi.
Se si da del caimano a Berlusconi va bene.
Se, come ha fatto per anni Strisiscia la Notizia a George Bush Junior dello
scimpanzè, quello va bene, quella è satira accettata. Eed è proprio alla luce di questa accettazione
che sarebbe ora che in una società multietnica, c i fosse finalmente un Tarzan
appartenente alla razza negreide, o nel caso di una sceneggiatura
cinematografica o di un romanzo, afroamericano, in quanto figlio di qualche
industriale di colore, disperso nell’Africa nera e allevato da scimpanzè, dal
titolo: “Tarzan l’uomo scimmia, l’africano.”
Ma se per caso si facessro gli
stessi accostamenti con i progenitori
dell’homo sapiens sapiens, qualsiasi specie di prmati va bene, con un esponente
della razza negride, come si dice in antropologia, che a livello evolutivo più
vicina agli homo sapiens sapiens di razza caucasica, ecco che la politica,
composta da ignorantoni figli dell’attimo e malamente istruiti, partono alla
carica, manco fossero il settimo cavalleggeri del generale Custer, pronti a
farsi massacrare intellettualmente nella loro personale sconfitta a Little Big
Horn.
Perchè certi politici e cittadini italini, sinistramente sinistri, devono
ancora capire che se l’aricolo 3 della
Costiuzione vale per tutti, “...senza
distinzione di razza...” non si può nascondersi dietro una razza – in quanto la politica non fa distinzioni di
razze – per andare a cercare difesa o spalla, per passare da eterne vittime di
un razzismo inesistente, dove oltretutto
il Calderoli si è espresso nel pieno
rispetto dell’articolo 68 della Costituzione, delle sue prerogative come
parlamentare, tanto è che l’ex immigrata clandestina, ora ministro
dell’integrazione, manco ha pensato di
quererarlo “in tutti i modi, in tutti i
luoghi e in tutti i laghi” per dirla alla Valerio Scanu, ma si è limitata a tirare in mezzo tutti gli
italiani – senza oltretutto porsi la
domanda semplice: ma sono daccordo con me? Scadendo così nella banale demagia e
nel populismo infruttifero – i quali a
suo dire, dovrebbero sentirsi offesi loro per le parole in libertà,
giuridicamente inattaccabili, di Calderoli, che, in quanto avvocato, sa come
muoversi sul filo del rasoio della dialettica, senza offrire la sponda ad
attachi giudiziari di inusitata ed inutile violenza, che potrebbero risolversi
dopo anni con la condanana della querelante, costringendola a pagare le spese
giudiziarie, essendo difficile che un ex immigrata clandestina, sepppur medico, italiana a causa sponsali, vada a sostenere
un dibatttimento contro un avvocato, in quanto questi, la pagnotta se la fa
anche sulle virgole e sulla semantica, sapendo usarla a suo vantaggio, e che se fosse assistito da un valido
collega, questi potrebbe acusare in
questo caso la congolo-italiana di diffamazione, passando così da presunta
vittima di un inesistente razzismo a, ipoteticamente parlando, colpevole di
diffamazione, quindi condannata di conseguenza.
È chiaro però che Calderoli ha sbagliato.
Ma non ha sbagliato a pensare ciò che ha pensato e che quotidianmaente
potrebbe continuare a pensare quando vede la Keynege in tv o in Parlamento, perchè è, come per tutti gli italiani indigeni e atoctoni da almeno sei
generazioni, un suo sacrosanto diritto Ma ha sbagliato a rendere pubblico il
suo pensiero. Ha sbagliato quando ha trasformato certi legittimi pensieri in
parole, seppur all’interno di un suo diritto costituzionale, come parlamentare
della Repubblica italiana.
È chiaro che seppur avendo ragione a livello logico e costituzionale, Calderoli
ha sbagliato sotto il profilo politico, fottendosi con le proprie mani come un novellino, in quanto,
ora, la ministra congolo-italiana
potrebbe diventare ancora più radicale con le sue pretese, e il parlamento e
il governo, per non essere accusati a
loro volta di razzismo, discriminazione, non solo nei suoi confronti, ma anche dall’Unione Europea o da frange
radicali di europarlamentari, proporre
idee ancora più estremistiche del Juos soli o dell’apertura indiscriminata
delle frontiere italiane, come ad
esempio la chiusura dei nativi italiani, nati dal jous sangui, nelle riserve,
come è accaduto per i nativi americani, quando sono giunti nel nuovo mondo i
colonizzatori inglesi.
Le scuse di Calderoli alla ministra congolo-italiana? Intelligenti, da
persona razionale e ragionevole, sempre che le scuse siano sentite dal cuore,
perchè se solo di facciata, a beneficio dei media, scuse e perdono sono una
bella sceneggiata di due attori consumati, in quanto resta da vedere se a monte
di tale scuse, se ci sarà il perdondo cristiano, senza se, senza ma e senza
strascichi di sorta, perchè se le scuse come il perdono sono vere,
assolute e totalo, se invece sono
parziali , sono scuse è un perdono di facciata ossia falsi, ma questo in coscienza lo sanno
solo i direttiinteressati..
Per concludere, alla fine non va scordato che i politici,
tutti, quando vogliono leggono con attenzione puntigliosa le dichiarazioni, per
tirarne fuori i distinguo del
caso, a seconda della convenienza politica, mentre quando fingono di non
comprendere le sfumature della lingua italiana, tutti, si fingono
ignoranti, abbandonandosi a
farneticazioni populistiche e volutamente errate e travianfi per il popolino, dove la maggioranza sinistra li segue come tanfe
nutrie, non diversi dai sorci che andavano dietro alla musica mortale suonata
dal pifferaio di Hamelin.
Marco Bazzato
15.07.2013
(1)
http://www.corriere.it/politica/13_luglio_14/calderoli-stop-clandestini_25a417fe-ec09-11e2-8187-31118fc65ff2.shtml
Etichette:
diritti civili,
diritti dei cittadini,
Media,
Opinioni,
Politica Italiana,
Televisione
Iscriviti a:
Post (Atom)