lunedì 31 dicembre 2012
Messaggio del Presidente della Repubblica a reti unificate
Questa sera dalle 20.30 alle
21.00 a reti unificate – per chi vuole ci sarà mezzora di strizzamento
di marroni, verrà trasmesso il discorso – ultimo di questo settennato del Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Mezzora!
In Bulgaria il Presidente, a differenza di
quello italiano, parla in piedi l’ultimo dell’anno, per non più di cinque
minuti e non spaparanzato su un trono presidenziale, in segno di rispetto per i
cittadini, così come fa la Regina Elisabetta d’Inghilterra, quando parla ai
sudditi, e anche costei certo non è una “mula” – per dirla in dialetto
triestino – di primo pelo.
Per non parlare di quella che in
occidente chiamano la più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti, dove da
sempre i Presidenti, quando fanno tengono discorsi importanti alla nazione
rimangono in piedi, per dimostrare rispetto nei confronti dei cittadini. I
nostri, no. Forse perché ancora storicamente legati a un retaggio “democratico”
di matrice feudale, dove il Signore del Castello – Quirinale – ha nei vassalli
il Governo e i Ministri, come valvassori la Magistratura e i valvassini non sono
altro che Camera e Senato e le relative amministrazioni regionali, provinciali
e comunali, e con costui che si rivolge alla massa, composta dalla servitù
della gleba, che in questo tristo trentennio sono diventati i cittadini
italiani.
Il messaggio del Signore del
Castello quirinalizio a rete unificate, letteralmente “ruba” mezzora di cenone,
senza un minimo rispetto per chi sta dando dentro, strafogandosi, con libagioni
e alcol, entrando nelle case, nei ristoranti, nelle piazze come la campagna
Desert Storm, guidata dall’orso americano, il generale Norman Schwarzkopt,
contro le armate belligeranti di Saddam.
Molte pagine satiriche e non,
invitano al boicottaggio il messaggio bolscevico-privatistico-liberista di
stampo sovietico dei canali televisivi occupati per mezzora, evitando di
sintonizzarsi dove l’infausto e ultimo messaggio avrà luogo. Mentre alcuni
altri, anche sommessamente, quasi inducono a lasciarsi andare a forme estreme
di rumori causati dall’emissione, alla Pierino,, da parte del canale scarico di gas intestinali,
e/o all’eruttazione, ossia dall’emissione
di aria da parte del canale orale, possibilmente pronunciando qualche parola in un lingua
apparentemente sconosciuta, che puzza d’aglio, lenticchie, facendo sembrare il
tutto come l’uscita melliflua di una tomba scoperchiata nella notte di
Halloween!
C’è stato nel corso della storia
della Repubblica un solo Presidente che ha mostrato rispetto e famigliarità con
gli italiani: l’indimenticato “Vecio partigiano socialista” Sandro Pertini, che
come un nonno che abbracciava l’intera Nazione, si sedeva davanti ai cittadini,
come un anziano che racconta della
propria vita ai nipoti, parlando dall’altezza della sua statura morale e
storica (1).
Infatti ,in nessun caso, non si
vuole commettere o invitare a commettere
il delitto di vilipendio contro l’onore del Capo dello Stato, art. 278
del Codice Penale – articolo che ha
elevato il Presidente della Repubblica ad un monarca che può essere criticato
molto sommessamente, ma con rispetto assoluto, manco si trattasse di un Faraone
egizio, visto che, ancora per citare gli Stati Uniti ma non solo, essendo il
Presidente eletto dal popolo e non dal Parlamento come in Italia, i cittadini
hanno anche il diritto di contestarlo e sbeffeggiarlo pubblicamente – ma invitare a riflettere su come viene
proposto e/o imposto da decenni il Messaggio di Fine anno da parte dei vari
Presidenti della Repubblica che si sono susseguiti, con l’eccezione, in tempi
recenti, della familiarità con cui si poneva Sandro Pertini: ossia con distacco
regale, come se i cittadini venissero guardati dall’alto verso il basso,
considerati, specie se delle classi meno
abbienti o della colasse media, dei miseri, costretti dal randello fiscale ad
essere considerati alla stregua di galli e galline da rendere desnude e da
rispennare una volta che le penne fossero ricresciute nuovamente...
L’unico auspicio per il 2013 a livello politico, ma
che puzzerà come una vescica di porco lasciata a essiccare al sole di agosto, è
che i cittadini, andando a votare, evitino accuratamente le vecchie mummie,
politici, ormai puzzoni da lustri ammuffiti sugli scranni del Palramento,
votando una nuova razza di quarantenni o cinquantenni al massimo, eliminando
quei “cadaveri politici” che da almeno tre lustri, quando va bene, appestano e
ammorbano i Palazzi del Potere e che dal tempo della promulgazione della
Costituzione Repubblicana del 1946, grazie all’Art. 68 che recita: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a
rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro
funzioni.” – e Benigni nel suo show su Rai 1 del 17 gennaio, non ha
avuto e/o voluto arrivarci per spiegarlo ai milioni di cittadini davanti la tv – non sono responsabili, come fossero dei
dementi psicotici e sociopatici, incapaci di intendere e di volere, nel pieno
rispetto della Costituzione italiana, dei voti che esprimono nei due rami del
Parlamento, diventando leggi infauste e strozza famiglie, che ricadono principalmente
nelle classi più deboli , sopprimendo una volta per tutte la gerontocrazia al
potere da decenni, auspicando che l’Italia e gli italiani, ameno per una volta,
abbiamo un Presidente della Repubblica “neonato” ossia che abbia compiuto da
pochi mesi, come vuole la Costituzione italiana all’articolo 84: che recita: Può
essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto i
cinquanta anni di età e che goda dei diritti politici.
Il che, Costituzione parla,
non deve essere necessariamente un politico appartenente alla Camera o al
Senato, ma anche uno sconosciuto “signor nessuno” a livello di grande politica.
Ma figuriamoci se il Parlamento italiano andrà
a pescare fuori dallo stagno putrido della Casta politica come minimo trentennale,
per eleggere un cittadino appartenente veramente alla società civile, visto che
da decenni i politici italiani manco sanno cosa significa vivere all’interno
della società civile.
Buon 2013 a tutti
Marco Bazzato
31.12.2012
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