sabato 22 novembre 2008

Terapia Riparativa: ripartono le polemiche

In tempi di “vacche magre” ogni notizia è buona per distogliere l’attenzione dei lettori dalla quotidianità. E cosa c’è di meglio se non prendersela col Vaticano e con i loro adepti anche quando cercano di far del bene?


In questi giorni certi siti estremi dell’area antagonista – di matrice omosessuale – hanno ricaricato spingarde e cannoni con due inchieste, una tutta nuova riferita ai presunti rifiuti – che è un loro diritto – dei padroni di casa ad affittare le loro proprietà a persone dichiaratamente omosessuali. È già qui, senza motivo, si è gridato allo scandalo! Ma non poteva – il giornalista – tenersi per se il proprio orientamento,come fa ogni etero che non ha bisogno d’andare in giro a sbandierare la sua normalità? Infatti, va ricordato che non esiste – visto che è inutile e dannosa la “Giornata dell’Orgoglio Etero”.

Va ricordato che l’autore dell’inchiesta è un giornalista si è spacciato da gay, presentandosi a vari proprietari di appartamenti a Roma, con l’intento provocatorio, probabilmente atteggiandosi e ancheggiando forse da femminello, cercando di prendere casa in affitto, ma naturalmente – nel loro diritto – i proprietari alla vista del tipo/a hanno storto il naso, rifiutandosi. D’altronde un proprietario di casa, o appartamento, si sceglie i propri inquilini, e così come liberamente si sceglie, liberamente si rifiuta.

Da qui l’inutile buriana mediatica, col sindaco Alemanno costretto – sbagliando – a scusarsi (ma di cosa!), per l’inesistente omofobia dei proprietari romani. Evidentemente alle organizzazioni omosessuali ciò non piace, e preferirebbero l’esproprio proletario come forma di condanna contro la libera proprietà privata e il diritto di scelta.

Ma la summa del ridicolo, l’apoteosi delle barzellette da bettole malfamate, piene di bestemmiatori, la si ha quando – sempre i soliti omosessuali praticanti – tirano fuori la tiritera “ammazza libertà di cura” contro le terapie riparative, che mirano a far tornare etero chi etero non pensa più d’esserlo.

La cosa più ridicola di questa situazione è che gli omosessuali, invece di prendersela con chi vuole fuggire dalla propria condizione, ritornando etero - come se secondo loro eterosessuale significasse “appestato” – attaccano in modo smodato psichiatri, psicologi, frati e preti, che non seguono le teorie imposte dall’OMS, considerate da molti dei dogmi laici, ma si rifanno ad altre teorie – lasciate cadere nel dimenticatoio nel nome del politicamente corretto a tutti i costi.

La terapia riparativa non è una crociata contro gli omosessuali, ma è una libera scelta della persona che non si riconosce nell’orientamento o disordine omo o bisex – dipende dai punti di vista – e desidera ritornare all’origine, desidera ritornare etero, riscoprendo la tradizione a discapito del cosiddetto progressismo, in quanto – con disagio – sentono di non appartenere interiormente e socialmente a quella “diversità”sessuale.

Il fatto che questa terapia sia osteggiata è un evidente paradosso proprio di coloro che amano le cosiddette diversità, visto che non accettando le stesse diversità di approfondimento e riscoperta psicologica dell’individuo, arrivando ad attaccare in modo frontale il diritto di libera scelta dell’individuo che intende sottoporsi ad un tipo di cammino fuori dalle convenzioni universalmente imposte proprio dalla stessa maggioranza che non vuole intromissioni sul pensiero unico unificato.

La terapia, mista alla preghiera, a differenza delle terapie progressiste, opera in modo più tradizionale, e cerca di stringere un legame tra l’uomo, che desidera ardentemente tornare ad essere uomo e Dio, riscoprendo quei valori morali tipici del cattolicesimo d’ispirazione Vaticana, che non piace alla sinistra antagonista, ai movimenti gay, forse perché vedono – se la terapia funziona – il pericolo di un escalation di persone che potrebbero portare acqua anche economica al piccolo Stato d’oltre Tevere, smentendo così, con prove incontrovertibili, che le persone che si sentono ammalate di omosessualità possono guarire, amare una persona del sesso opposto e generare dei figli. Stranamente tutto questo per le associazioni gay è sconvolgente perché porterebbe ad uno rivoluzione incettabile – loro dicono ad un ritorno ai tempi bui – perché potrebbe scardinare il loro credo e la venerazione quasi succube che nutrono nella forza salvifica dell’OMS che ha cancellato – senza dire mai che fine abbia effettivamente poi fatto – l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.

Ora indipendentemente dalle prese di posizione politica, bisogna tenere conto in questi casi delicati dell’interesse del singolo, della propria volontà d’accettarsi in un modo o riscoprirsi – così come originariamente è stato concepito – in un altro. Alla fine quello che conta è il risultato individuale, il soddisfacimento psicofisico dei diretti interessati, che devono avere il diritto di scegliere il tipo d’approccio anche medico – in quanto non va dimenticato che anche lo psicologo che porta il “paziente, utente, o fruitore del servizio a pagamento” all’accettazione del proprio disagio, trasformandolo – se ci riesce – in una realtà positiva per se e per chi lo circonda a vivere la propria vita da “diversamente normale”.

Marco Bazzato
22.11.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

1 commento:

  1. Ma guarda, senza cafonaggine ne toni offensivi, io credo solo che tu sia triste quanto il tuo articolo. Non perdo nemmeno troppo tempo a risponderti perchè, con idee così malate, che cosa dovrei rispondere?

    Solo una cosa, che proprio non riesco a tenere per me: un affittuario avrà anche diritto ad affittare a chi preferisce, solo che deve avere motivi validi. Non affittare a un neonazista è comprensibile (magari vuole creare un lager in casa!), non affittare a uno che sai che spaccia (va a spacciare dentro casa tua) e categorie del genere che implicano violenza, droga e, più in generale, delinquenza. Non affittare per orientamento sessuale (tra l'altro nemmeno a dire che parliamo di sadomasochismo o sesso con animali e altre falangi del sesso estremo) è pura discriminazione e non c'è discorso che tenga. Che tristezza che fai...tu gli affittuari omofobi. Meritereste la stessa discriminazione che date!!

    Ps: ora censurami pure, non mi importa, tanto confermeresti che sei nel torto. Se preferisci tenermi e magari trovi anche argomenti per rispondermi fallo pure, ma mandami anche una mail perchè un blog come il tuo lo metto sulla mia lista nera e non sono intenzionata a tornarci.

    Ciao triste...

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