Ora sembra che quel giorno stia per arrivare, ma nel modo peggiore, grazie ad una gola profonda, che dopo quasi mezzo secolo di paura, droga e sballi vari, forse potrebbe essere rinsavita, ma nel modo peggiore, sia per i colpevoli, come per la povera Orlandi.
Alla base di tutto, stando alle rivelazioni dell’ex compagna di Enrico De Pedis, il capo della Banda della Magliana, Sabrina Minardi, ci sarebbe quel sant’uomo di Paul Marcinqus, ex deus ex machina dello Ior, la defunta banca Vaticana, legata anche a Roberto Calvi e al Crak dell’ex Banco Ambrosiano di Michele Sindona e del faccendiere Roberto Calvi, fattosi suicidare a Londra. Insomma, una traccia, a differenza, dei depistaggi internazionali, che hanno tirato in ballo anche Mehmet Ali Ağca l’attentatore perdonato da Karol Wojtila per l’attentanto del 13 maggio 1981 a Giovanni Paolo II, che la pista sia Italo-Vaticana. Insomma un affare interno tra uno Stato, l’Italia, che all’interno delle mura della Capitale, Roma. ha in se un corpo estraneo come Lo Stato Città del Vaticano, oggi retto dall’imperatore tedesco Joseph Ratzinger, detto Benedetto XVI, all’epoca dei fatti, nel 1982, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ex Sant’Uffizio, chiamato, , fino a tempi non troppo antichi, Tribunale dell’Inquisizione, nel 1908, dove per hobby religioso e pietà cristiana, per secoli aveva fatto allegramente ardere nelle pire streghe, ed eretici vari, dove fra i più famosi troviamo Giordano Bruno, che ironia della sorte, è anche il nome dell’ex calciatore Bruno Giordano, ex marito della super testimone Sabrina Minardi.
Sembrerebbe, alla luce delle nuove rivelazioni, secondo gli inquirenti, in attesa di riscontri certi, che attualmente risultino leggermente contradditori e/o confuse, ciò però non significa, che in un futuro, si spera breve, non trovino prove di quanto messo nei vari verbali.
Se tutto ciò dovesse risultare provato, cosa difficile in Italia quando si parla di uno Stato Sovrano, come Lo Stato città del Vaticano, che dipende – grazie per sfortuna al Concordato – economicamente proprio dall’Italia, in quanto il Vaticano stesso non ha mai permesso che questi, in quanto cittadino Vaticano, che venisse processato, per i reati commessi nel Bel Paese.
Naturalmente non si sa, visto il tradizionale riserbo il piccolo Stato d’oltretevere, usa avere delle “proprie faccende interne”. Certo è che se si dovessero trovare riscontri certi, il terremoto che ne seguirebbe potrebbe far vacillare, dallo stesso interno, la già minata credibilità che il Cattolicesimo vaticano gode, rimettendo anche in discussione la presunta verità sbandierata come postulati infallibili della chiesa anche come maestra di vita.
Sono molte le ombre funeste che si stagliano sul cielo romano, nubi di tempesta, dove forse in molti, per fortuna, iniziano a non dormire sonni tranquilli tra due guanciali, in quanto se – cosa alquanto difficile se non impossibile, vista la “delicatezza” dei personaggi morti, ma forse anche d’ancora vivi – dovessero essere trovate prove certe di quanto da Sabrina Minardi dichiarato, l’intera storia dei rapporti tra Stato e Chiesa, dovrebbero, anche alla luce delle manciate di fango gettate nei confronti di Paesi esteri, essere ridefiniti in termini più riduttivi e/o assistenzialistici.
È vero, che stranamente, i media, questa volta ci vanno giù leggeri rispetto al passato, quando i presunti indizi andavano a coinvolgere, senza mai essere provati, i Lupi Grigi turchi, accusati d’essere i mandanti del rapimento.
Evidentemente l’idea di scoperchiare il vaso di Pandora Vaticano, non fa piacere proprio ad oltretevere, che ha sempre usato estrema discrezionalità ogni volta che un membro della loro chiesa viene coinvolto in qualche scandalo “internazionale”, cercando di avocare a se le cause – vedi ad esempio i prati pedofili – oppure seccandosi molto, come pochi giorni fa è accaduto a Monterosso, dove il vescovo della diocesi di Padova, Toni Mattiazzo da Cavarzare, ha accompagnato, tenendolo per un braccio, il cronista scomodo che per primo aveva raccontato l’amore tra il prete, ora ridotto allo stato laicale, Don Sante Sguotti con una parrocchiana col quale aveva figliato. Forse ,per la chiesa, sarebbe stato meglio, per evitare lo scandalo, che la donna avesse abortito, gettando nel cesso il frutto del “peccato” d’amore. Ergo: predicare bene e razzolare male, senza dimenticare comunque che “Immagine è tutto” e i fatti, le verità, se scomode, specie se di matrice Vaticana devono essere nascosti gli occhi dei fedeli. Il Cristo sarebbe fierissimo di specialmente per questa Chiesa, che oggi, esattamente come al suo tempo, non esiterebbe a definirla come scrive Luca 23, 15-33
Marco Bazzato
24.06.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/
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