martedì 24 giugno 2008

Emmanuela Orlandi: una sparizione tutta Vaticana?


Forse si sta aprendo un piccolo squarcio di verità su Emmanuela Orlandi, la giovane figlia di un dipendente vaticano, scomparsa nel lontano 1982. Una vicenda che tra depistaggi, false informazioni, piste fantasma, menzogne, servizi segreti deviati, presunte comparse all’estero, harem e via discorrendo, ha tenuto, in primo luogo i familiari, poi l’Italia col fiato sospeso, sempre pronti a rincorre ogni debole sussurro di speranze inventate ad arte per confondere le acque, sempre pronti a confidare, che forse un giorno la verità sarebbe venuta a galla.

Ora sembra che quel giorno stia per arrivare, ma nel modo peggiore, grazie ad una gola profonda, che dopo quasi mezzo secolo di paura, droga e sballi vari, forse potrebbe essere rinsavita, ma nel modo peggiore, sia per i colpevoli, come per la povera Orlandi.

Alla base di tutto, stando alle rivelazioni dell’ex compagna di
Enrico De Pedis, il capo della Banda della Magliana, Sabrina Minardi, ci sarebbe quel sant’uomo di Paul Marcinqus, ex deus ex machina dello Ior, la defunta banca Vaticana, legata anche a Roberto Calvi e al Crak dell’ex Banco Ambrosiano di Michele Sindona e del faccendiere Roberto Calvi, fattosi suicidare a Londra. Insomma, una traccia, a differenza, dei depistaggi internazionali, che hanno tirato in ballo anche Mehmet Ali Ağca l’attentatore perdonato da Karol Wojtila per l’attentanto del 13 maggio 1981 a Giovanni Paolo II, che la pista sia Italo-Vaticana. Insomma un affare interno tra uno Stato, l’Italia, che all’interno delle mura della Capitale, Roma. ha in se un corpo estraneo come Lo Stato Città del Vaticano, oggi retto dall’imperatore tedesco Joseph Ratzinger, detto Benedetto XVI, all’epoca dei fatti, nel 1982, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ex Sant’Uffizio, chiamato, , fino a tempi non troppo antichi, Tribunale dell’Inquisizione, nel 1908, dove per hobby religioso e pietà cristiana, per secoli aveva fatto allegramente ardere nelle pire streghe, ed eretici vari, dove fra i più famosi troviamo Giordano Bruno, che ironia della sorte, è anche il nome dell’ex calciatore Bruno Giordano, ex marito della super testimone Sabrina Minardi.

Sembrerebbe, alla luce delle nuove rivelazioni, secondo gli inquirenti, in attesa di riscontri certi, che attualmente risultino leggermente contradditori e­/o confuse, ciò però non significa, che in un futuro, si spera breve, non trovino prove di quanto messo nei vari verbali.

Se tutto ciò dovesse risultare provato, cosa difficile in Italia quando si parla di uno Stato Sovrano, come Lo
Stato città del Vaticano, che dipende – grazie per sfortuna al Concordato – economicamente proprio dall’Italia, in quanto il Vaticano stesso non ha mai permesso che questi, in quanto cittadino Vaticano, che venisse processato, per i reati commessi nel Bel Paese.

Naturalmente non si sa, visto il tradizionale riserbo il piccolo Stato d’oltretevere, usa avere delle “proprie faccende interne”. Certo è che se si dovessero trovare riscontri certi, il terremoto che ne seguirebbe potrebbe far vacillare, dallo stesso interno, la già minata credibilità che il Cattolicesimo vaticano gode, rimettendo anche in discussione la presunta verità sbandierata come postulati infallibili della chiesa anche come maestra di vita.

Sono molte le ombre funeste che si stagliano sul cielo romano, nubi di tempesta, dove forse in molti, per fortuna, iniziano a non dormire sonni tranquilli tra due guanciali, in quanto se – cosa alquanto difficile se non impossibile, vista la “delicatezza” dei personaggi morti, ma forse anche d’ancora vivi – dovessero essere trovate prove certe di quanto da Sabrina Minardi dichiarato, l’intera storia dei rapporti tra Stato e Chiesa, dovrebbero, anche alla luce delle manciate di fango gettate nei confronti di Paesi esteri, essere ridefiniti in termini più riduttivi e­/o assistenzialistici.

È vero, che stranamente, i media, questa volta ci vanno giù leggeri rispetto al passato, quando i presunti indizi andavano a coinvolgere, senza mai essere provati, i
Lupi Grigi turchi, accusati d’essere i mandanti del rapimento.

Evidentemente l’idea di scoperchiare il
vaso di Pandora Vaticano, non fa piacere proprio ad oltretevere, che ha sempre usato estrema discrezionalità ogni volta che un membro della loro chiesa viene coinvolto in qualche scandalo “internazionale”, cercando di avocare a se le cause – vedi ad esempio i prati pedofili – oppure seccandosi molto, come pochi giorni fa è accaduto a Monterosso, dove il vescovo della diocesi di Padova, Toni Mattiazzo da Cavarzare, ha accompagnato, tenendolo per un braccio, il cronista scomodo che per primo aveva raccontato l’amore tra il prete, ora ridotto allo stato laicale, Don Sante Sguotti con una parrocchiana col quale aveva figliato. Forse ,per la chiesa, sarebbe stato meglio, per evitare lo scandalo, che la donna avesse abortito, gettando nel cesso il frutto del “peccato” d’amore. Ergo: predicare bene e razzolare male, senza dimenticare comunque che “Immagine è tutto” e i fatti, le verità, se scomode, specie se di matrice Vaticana devono essere nascosti gli occhi dei fedeli. Il Cristo sarebbe fierissimo di specialmente per questa Chiesa, che oggi, esattamente come al suo tempo, non esiterebbe a definirla come scrive Luca 23, 15-33
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi. 16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l`oro del tempio si è obbligati. 17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l`oro o il tempio che rende sacro l`oro? 18 E dite ancora: Se si giura per l`altare non vale, ma se si giura per l`offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. 19 Ciechi! Che cosa è più grande, l`offerta o l`altare che rende sacra l`offerta? 20 Ebbene, chi giura per l`altare, giura per l`altare e per quanto vi sta sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l`abita. 22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso. 23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell`anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! 25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l`esterno del bicchiere e del piatto mentre all`interno sono pieni di rapina e d`intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l`interno del bicchiere, perché anche l`esterno diventi netto! 27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all`esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all`esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d`ipocrisia e d`iniquità. 29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; 31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri! 33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geena…»

Marco Bazzato
24.06.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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