martedì 10 ottobre 2017

Trenta giorni di sospensione da Facebook

Ormai, cari amici vicini e lontani, amici che già conoscevo nel mondo reale e che ho conosciuto nel grande “Mare Mostrum” della rete, di Facebook, sono considerato dal Social Network più utilizzato al mondo, un Troll, un disturbatore di professione, un provocatore e questo, a detta del giudizio insindacabile dei “Guardiani occulti di Facebook” è tossico per la società virtuale.

Mi sono beccato un cartellino rosso di quelli grandi come una casa, per un mio commento a loro dire sessista, a riguardo un articolo apparso in rete, dove una donna, diversamente bella, non posso scrivere brutta come la morte, si è innamorata perdutamente di tizio conosciuto in rete, il quale, dopo averci fatto l’amore, non posso scrivere che gliel’ha calata in due e due quattro, da questi, si presume con una fatica titanica e/i satanica, ha portato a termine l’amplesso, il coito, per poi scaricarla come uno straccio usato, in quanto questo aveva scommesso con gli amici che si sarebbe portato aletto una tizia brutta, detto in inglese: Pull a Pig. Scommessa vinta. E diciamocelo, questo giochetto tra amici si è sempre fatto, fa parte del rito di passaggio dei giovani maschi. Con la differenza che prima non ci stava la rete e tutto accadeva in paese, in città, mentre adesso si piglia l’aereo per fottere o per farsi fottere.Chiaramente non tutti lo fanno e non tutte le diversamente belle ci cascano, ma quando si fa “fishing”, qualcuna prima o poi cade nella rete e quindi si vince la scommessa. Indignarsi per una cosa che si sa avviene dalla notte dei tempi,  è un po’ come essere intellettualmente deficitari, negando che se si mette una mano sopra la piastra elettrica accesa, non ci si ustiona la mano. In questi casi resta da capire sempre però chi è la piastra o chi è la mano!

Ho aggiunto anche il tizio che ha fornicato con la sedicente diversamente bella, molto probabilmente si è trovato nelle stesse condizioni di Loris Batacchi, capo ufficio pacchi alle poste di Fantozzi, quando si è portato a letto, la scimmia, pardon, Mariangela.

Tutto qui. Un innocuo, a mio avviso, commento, con tanto di citazione di un film diventato culto nel cinema italiano, ma che evidentemente non è piaciuto a qualche femmina delatrice, la quale ha subito pensato di segnalarmi ai “Guardiani occulti di Facebook”, dove presumo non si sono nemmeno degnati di leggere il messaggio e comprenderne le sfumature sarcastiche, satiriche e/o umoristiche.

Già, perché non si può dire che ci sono delle donne diversamente belle, che proprio a causa della loro estetica decadente, causata forse da madre natura o da incroci genetici mostruosi, sapendo che non sono le prede più ambite e le più guardate, appena trovano il gonzo, per soddisfare la loro libido affamata, non ci pensano due volte a giacere con degli emeriti sconosciuti, salvo poi indignarsi se a rapporto terminato, quando anche il maschio, legittimamente, al pari della donna, ha soddisfatto le sue voglie carnali, la scarica come fazzoletto usato, gettandola nel cestino dei rifiuti riciclabili, in quanto è utilizzabile anche da altri poi. Perché questa, signore mie è la verità. Sappiamo tutti che femmine e maschi e maschi e femmine, siamo tutti sessualmente e affettivamente riciclabili e/o già stati o state riciclate, quando si è scartati dalla controparte e poi si raccatta o si  è raccattati, dopo un periodo più o meno lungo di purificazione o decantazione, come il vino, in modo da lasciare il tempo che i fondi si depositino. Chi dice l’opposto o nega questo fatto inconfutabile sa di essere mendace o se non lo sa che le cose vanno così, è un idiota, o peggio ancora un codardo o una codarda che mette la testa sotto la sabbia, lasciando al contempo il culo fuori…chissà perché!

Ma se una donna tratta, giustamente il maschio come uno zerbino, allora quello è un diritto della donna e io, chi mi conosce, sa che ho sempre difeso questo diritto della donna, di utilizzare l’uomo per i proprio piaceri carnali personali e poi abbandonarlo, a soddisfacimento avvenuto. Però, essendo un fervido sostenitore delle pari opportunità, rivendico questo diritto da parte di entrambi i generi, senza alcuna distinzione, non solo di genere, ma anche di colore della pelle, di razza, religione, nazionalità, colore degli occhi, colore dei capelli, alito o ascelle puzzolenti o no.

Perché care amiche donne, la cruda realtà è questa, non ci stanno mezze misure o falsi buonismi o interpretazioni politicamente corrette da dare sulla realtà stessa.

Ma probabilmente, anzi, non probabilmente, l’errore credo di averlo commesso, ne sono certo. Il mio errore non è stato tanto quello di scrivere quel commento, lungi da me l’idea di ritrattare ciò che ho scritto, ma il mio errore, il mio vero grave errore è stato quello di essermi mescolato con la plebaglia, con il pantano della società, con il particolato in sospensione colloidale del genere umano. Ho commesso l’errore di degradare me stesso, mettendomi sul loro stesso piano della mediocrità. Ho commesso l’errore di pensare di poter dialogare con dei soggetti ottusi, non importa in quali argomenti, dalla politica, alla famiglia, alla società, al razzismo, all’antirazzismo, al comunismo, al fascismo, al bestialismo, pardon, animalismo e via di “ismi” assortiti e vari. Insomma, la feccia intellettuale del genere umano, il rifiuto non abortito diventato persona, che poi si sclerotizza in posizioni ideologiche, elevandole al rango di fede e di dogmi di verità assolute.

Bubbole.
Quindi, per assurdo, ringrazio Facebook d’avermi imposto un allontanamento temporaneo dal Social Network, in quanto, dopo un momento di scoramento iniziale, mi ha fatto ragionare su quelle priorità che negli ultimi due anni avevo accantonato, ossia lo scrivere in modo libero, qui, nel mio blog, commettendo l’errore di mescolarmi alla massa, alla plebaglia ignorante, incapace di comprendere le sfumature di un testo, in quanto ormai, colpa anche di un politicamente corretto, che da tempo lo chiamo politicamente corrotto, ha creato una società, paradossalmente di integralisti, di fanatici, manipolati dai media, che prendono tutto come un attacco personale o un offesa, ma non sanno comprendere, non sanno ragionare, non sanno usare il cosiddetto “pensiero laterale”, fissandosi in un formalismo linguistico che ha reso la società, o almeno una grande maggioranza, dura come la creta, incapacitata a ragionare con la propria testa.

Debbo dirvi, care lettrici e lettori, se metto prima i masculi e poi le femmine, mi becco ancora del sessista, quindi faccio l’opposto, ma così facendo rischierei di passare per un paraculo, ma va bene, che nel corso degli anni non mi sono mai sognato di segnalare nessuno per un commento inappropriato o che andasse contro il mio modo di vedere la realtà. Nel corso degli anni, di minacce, anche di morte, ma comunque tutti prima o poi in un modo o in un altro dobbiamo crepare, o di torture e violenze, ne ho subite a bizzeffe e mai mi sono sognato di segnalare qualcuno, perché credo che la maggioranza di coloro che tanto sbraitano in rete, che minacciano morte e torture varie, siano solo degli poveri sfigati senza arte e né parte e perché, paradossalmente, credo nel diritto assoluto della libertà di espressione e quindi mai ho degradato me stesso al rango di spia a “guardiani occulti di  Facebook”, facendo il delatore contro questi miserabili, in quanto a differenza di costoro, so d’essere migliore non in termini relativistici, ma in termini assoluti.

Quindi, bando alle tristezze inutili. Io sono qui, nuovamente davanti a questo foglio bianco di word, felice di rimettermi in sella, felice di rimettermi a scrivere, in solitudine, davanti a questo monitor, perché oggi, anche se mi hanno imprigionato con il silenzio, dentro una cella di punizione, quella che questi secondini credevano di avermi imprigionato, invece, almeno per me, significa riacquistare quella libertà, dove io stesso, da stolto, mi ero ingabbiato, mescolandomi con una marmaglia insipida, stupida, intellettualmente corrotta e facilmente corruttibile dalla logica di chi grida più forte e soprattutto da chi, raccontando ogni giorno menzogne politicamente corrette, trasforma queste menzogne reiterate in dogmi, creando, come ho già scritto nelle righe precedenti, degli integralisti ottusi, non diversi dagli integralisti religiosi, me ne fotto di quale religione o filosofia di vita.

Marco Bazzato
10.010.2017

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