venerdì 2 ottobre 2015
Guerra Mediaset Sky: chi vince e chi perde?
A mezzanotte del 08.09.2015
alle 00.00 ora italiana, 01.00 ora bulgara, quando il segnale dei canali
Mediaset, Canale 5, Italia 1 e Rete 4 è stato criptato, si è elevato un bestemmione mentale infinito. Vi posso garantire
non solo da parte mia. Un bestemmione di quelli che farebbero rizzare i capelli
sia al Papa che dall’ultimo curato di campagna che celebra ancora la messa con
il Rito Tridentino.
Mediaset aveva messo in
atto il dispetto a Sky, criptando il segnale sul satellite Hot Bird 13, non
essendo da quel momento più FTA – Free To
Air, perché il segnale veniva ripreso dalla piattaforma a pagamento di Sky –
impedendo a tutti i cittadini europei di vedere i programmi Mediaset, rinchiudendo
il segnale satellitare attraverso la piattaforma TV Sat, solo per l’Italia e gli italiani
residenti in patria che, a causa di zone d’ombra, non sono raggiunti dal
segnale del digitale terrestre.
Per fortuna ci
stracciano i coglioni ogni giorno con il mondo globalizzato e altre bischerate,
salvo poi mettere in atto strategie industriali degne dei due confinanti del
podere del primo film di Don Camillo, i Filotti e i Della Bruciata.
Mossa intelligente
diranno alcuni. Mossa stupida diranno
altri.
Già, perché è come se
uno per fare un dispetto a un concorrente decidesse di prendere il trapano a
percussione, montare la punta più grossa e trapanarsi un testicolo, sicuro che
il concorrente soffrirà per questa scelta di auto castrazione.
Praticamente questo è ciò che ha fatto Mediaset.
Infatti la sua scelta
suicida le si sta ritorcendo contro.
Gli ascolti sono in preoccupante caduta libera
e di riflesso anche gli investitori pubblicitari stanno dirottando le loro
risorse verso altre reti televisive, prime fra tutte la Rai, che continua a
trasmettere i canali Rai 1, 2 e 3, i generalisti, ma anche altri, sul
satellite in modalità FTA – Free To Air e su TV Sat.
Sicuramente a causa di
questa decisione sta perdendo non solo Mediaset – se l’è cercata e voluta, ma sta
danneggiando gli italiani residenti all’estero che seguivano i programmi via
satellite e molti cittadini stranieri che avevano nei loro pacchetti televisivi
via cavo i canali Mediaset, ora criptati.
Infatti il provincialismo italiano ha scordato è che i
canali satellitari italiani FTA – Free To Air, all’estero
o poco tanto fanno parte del bouquet dei canali inseriti nelle offerte di
questi venditori di servizi televisivi, perché esiste un universo di stranieri
che amano vedersi le fiction, i film italiani, gli show in lingua originale e
non doppiati, magari alla cazzo di cane, standosene comodamente seduti in
poltrona, in salotto, dopo cena.
Senza contare il danno fatto agli studenti che
nei loro Paesi studiano la lingua italiana, agli imprenditori, ma non solo, anche semplici
turisti, che viaggiano per lavoro dai
loro Paesi per l’Italia, e amano tenersi
aggiornati, seguendo i canali Mediaset, che oggi non vengono più invogliati all’acquisto
di determinati prodotti reclamizzati in quelle reti, perché sono stati
violentemente mutilati di questa possibilità, che danneggia non solo gli italiani in Italia e residenti
all’estero per svariati motivi, ma anche
gli investitori pubblicitari, in quanto si sono visti togliere visibilità continentale,
e costretti a riposizionare i loro investimenti pubblicitari nella TV di Stato,
la quale sicuramente si sfregherà le mani per la gioia, in quanto questa mossa
danneggia in primis i loro fatturati.
Con termini diversi lo
afferma anche “Il fatto quotidiano”,
nel suo articolo: “Mediaset, costa caro
l’addio alla piattaforma Sky: oltre un punto di share in meno. Freccero:
“Errore industriale”. Simonelli: “Autogol” di Claudia
Rossi.
Solo che l’analisi, a
mio avviso, non tiene conto della perdita degli telespettatori europei, e
quindi il danno economico, non solo per Mediaset, ma per l’economia italiana,
potrebbe essere più elevato, se si tenesse conto anche di questa quota non
indifferente di telespettatori continentali persi, privati della ricezione
satellitare FTA – Free To Air.
Le perdite reali però
non si possono effettivamente quantificare nel breve termine, ma ci vorrà, a
mio avviso, almeno un anno per comprendere come l’emorragia reale, su base
europea, di telespettatori causerà perdite ben più elevate del mancato accordo
con Sky, danneggiando anche il Made in Italy italiano, il quale attraverso i
canali Mediaset, disponibili gratuitamente sul satellite in scala continentale,
venivano veicolati e visti da un numero di potenziali consumatori che adesso l’Italia
ha praticamente perduto.
Marco Bazzato
02.10.2015
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