domenica 6 gennaio 2013
Scelta civica con Monti per l’Italia
Sono fortunato a non avere un
pianoforte in casa, altrimenti, dopo aver visto la presentazione delle liste
che sostengono Mario Monti, mi sarei abbassato i pantaloni e avrei appoggiato i
“gioielli di famiglia” a pochi centimetri dai tasti, richiudendo il coperchio
con violenza, al fine di spappolarli, non solo metaforicamente.
Votare la “Scelta civica con
Monti per l’Italia” significa votare il peggior conservatorismo della storia
della Repubblica, essendoci dentro, con gli apparentamenti alla Camera, quell’“utero
“cristiano democratico” che assieme a quel santo immacolato di Fini, convivono
more uxorio, ossia senza matrimonio cattolico e hanno della progenie, che nei
tempi antichi sarebbe stata giustamente, secondo i costumi dell’epoca, saggiamente chiamata bastarda, perché “schizzata fuori” dal sacramento religioso e
questa banda di conviventi e/o conniventi sono solo dei vili baciabanchi.,
affetti la leccaculismo scato-patologico, servi di uno Stato straniero: lo Stato Città
del Vaticano, che si fregiano di difendere quei valori cristiani che hanno calpestato,
infinocchiando una masnada di elettori che ancora credono a queste scemenze,
visto che la Chiesa alla fine, per i poveri diavoli, si comporta come quando si
da il cibo ai porci, ossia solo le briciole e/o gli avanzi rancidi, visto che
questi non fanno parte del “bene comune tra Stati!”
Votare la “Scelta civica con
Monti per l’Italia” equivale, al pari di votare il Pd di Bersani, a consegnare
l’Italia al Vaticano e alle banche, perché né il Pd e né tantomeno Monti,
acerrimo nemico del confronti democratico, hanno dimostrato, assieme a
Berlusconi, mentre il Professore per più di un anno è stato imposto dall’Unione
Europea e “spalleggiato “ da Napolitano, a consegnare il Paese ai poteri sovranazionali dell’Unione Europea,
delle banche e del Papa, con il rischi di “talebanizzare economicamente” ancor di più l’Italia, consegnandola all’abbraccio
mortale dei seguaci pappali, aventi il passaporto dello Stato città del
Vaticano,ossia di extracomunitari, che non rispettano le norme sull’antiriciclaggio
internazionale, perché “Bankitalia
nega il permesso di operare con Deutsche Bank e non conferma Giovanni Castaldi
alla guida dell'Unità di informazione finanziaria, l'organismo contro il
lavaggio di denaro sporco che a Strasburgo non aveva preso posizione
sull'iscrizione dello Stato pontificio nella lista dei Paesi canaglia!”
Cit. da “Il fatto quotidiano” (1)..
Il gioco di Mario Monti è chiaro:
sa che con le sue miserevoli e miserande armate di sgherri provenienti dagli
anni più oscuri anfratti della Prima Repubblica, ossia la Democrazia Cristiana
e il post fascismo dell’ex MSI, cadaveri imbolsiti che hanno contribuito al
disfacimento politico, economico e morale del Paese, anche a causa del loro
utilizzo per losche finalità politiche del cattolicesimo universale romano,
dove dal concordato mussoliniano in poi, le gerarchie ecclesiastiche sono pappa
e ciccia con il potere secolare, nel nome del “loro bene comune”, avendo il
professore poco avulso al contradditorio, perché abituato a una vita di “studioso”
di modelli che all’atto pratico vanno in direzione opposta rispetto alla teoria,
come un vecchio parruccone dell’Inghilterra vittoriana, nemmeno vuole prendere
in considerazione l’idea di mettersi a discutere con la misera e miseranda
società civile, fatta da persone che faticano ad arrivare a fine mese, e che
giustamente lo vedono come il “Grande Demone Sodomizzatore” e che inebriato
dagli agi del Potere Politico, non dal misero ruolo di senatore a vita che lo
farebbe apparire scartina tra le scartine, vuole tornare in vetta, ma non per
essere un pezzente di ministro, ma solo
come Premier, sapendo che il Pd da solo non potrebbe mai governare.
Mandare Bersani a Palazzo Chigi sarebbe come
mandare la Bresaola della Valtellina, servita con le Piovre: farebbe vomitare.
E quindi Mario Monti, servo del
potere del Vaticano, da post democristiano teocon, potrebbe essere chiamato a
formare un governo di centrosinistra, assieme al Pd, dove “terrebbe per le
palle” gli ex-post puzzo-comunisti, divenuti nel frattempo, perché inebriati
dal potere economico-finanziario, seguaci di occulte teorie economiche
conservatrici di sapore draconiano e mauthalsiane
Votare la “Scelta civica con
Monti per l’Italia” è come recarsi al seggio con l’idea di piantarsi uno
scalpello prima nel testicolo destro e poi in quello sinistro – se maschi – e
se femmine, prima nell’ovaia destra e poi in quella sinistra e francamente,
visto il dolore postumo che causa, non ne vale la pena.
E chi votare allora? Non certo
per partiti che vogliono sfasciare l’Italia, per via degli ordini di scuderia
finanziaria provenienti dall’estero o da entità sovranazionali.
Se si deve mandare tutto a
puttane, trascinando nel baratro anche il resto dell’Europa della zona euro,
bisognerebbe votare quei partiti che declamano l’uscita dell’Italia dalla
moneta unica e il ritorno alla sovranità monetaria nazionale, con il denaro
emesso per conto della Banca d’Italia, e non sottoposta ai vincoli del gran
consiglio dei dieci assenti.
Oppure la cosa migliore sarebbe
la dispersione del voto, dandolo a liste, movimenti politici presenti sul
territorio, non apparentate o liste civetta che poi vanno a confluire sui
grandi partiti nazionali. A tal proposito, infatti, oggi il Berlusconi ha
invitato a non disperdere il voto dandolo a piccole e sconosciute formazioni.
Perché? Perché non votare i grandi partiti politici, equivale togliere loro i
rimborsi elettorali, e avendo i coltelli puntati alla gola, e le casse quasi
completamente vuote, se i cittadini fossero intelligenti, li sgozzerebbero al momento del volto, dando le loro
preferenze alle piccole ed omeopatiche formazioni politiche, auspicando che i
grandi partiti, possano finalmente morire di una morte lenta e dolorosa!
Meglio la botte piccola dove ci
sta – in questi casi – comunque vino rancido, o se si vuole far giustamente del
male ai grandi partiti nazionali, il maggior male minore sarebbe il Movimento
Cinque Stelle, capitanato da Beppe Grillo, Movimento che da quando è partita la
campagna elettorale, manco più viene nominato, vista la strizza all’ano che
costui provoca alle grandi compagini. E quindi “concludendo – parafrasando Mike
Buongiorno – “ntoucuulo alla grande
politica” come dice Cetto La Qualunque!
Marco Bazzato
06.01.2013
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