Grafomani, peste pulciosa
appestante l’aria
cercante vetrine negate.
Si presentano come collaboratori
lombriformi sotto pelle
bramando un palcoscenico che rimarrà deserto.
“Giocano contro le regole”
nemici di se stessi
bruciando in un campo disseminato di vaniloqui.
Prolissi, menzogneri
millantatori della peggior specie
propugnando amicizie virtuali,
false fraternità di radici incavate a terra.
Generano vaneggiamenti da “ aula sordida e grigia”
e la depressione delle isobare
è sconvolgente come l’aria calda proveniente da oriente.
Li guardi – negli occhi e oltre al nulla
altro non vedi,
tocchi i loro cuori le loro grevità ti travolgono.
Grafomani,
bestie ingabbiate nella rabbia delle mediocrità
autoproclamatosi a saccenti onniscienti
ma figli del baronismo di quel gran “retto di Belzebù”.
Loro, despoti falliti, blateranti interessi generali
microbiotiche particelle d’un creato che gli ha scordati
si sbracciano nel vetrino del microscopio di atomica forza.
Loro, grafomani, come zombi
cercano d’uscire dalle tombe
non volendo capire che se son morti un motivo c’è.
Marco Bazzato
22.02.2011
http://marco-bazzato.blogspot.com/
martedì 22 febbraio 2011
Grafomania via mail
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Letteratura,
Poesia
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