Forse il prete non potendo bestemmiare ad alta voce, potrebbe aver rischiato il coccolone in quanto quella roba li, davanti a lui, non era né donna né uomo, bensì’ una specie di ibrido alieno maschio/femmina malriuscito, ancora da riparare illusoriamente, come se fosse in una specie di bobina di transazione di fase – solo fisicamente – un mutante, non dotato di super poteri alla x-men. Una roba in evoluzione, nato uomo fecondo, ma poi per qualche scherzo della psiche ha deciso che doveva essere l’opposto: una femmina farlocca e sterile. Anzi, ad essere onesti un maschio imbottito di ormoni, con le tette posticce, come da anni troppe donne vere fanno, che per avere l’illusione d’essere donna si è fatto castrare – ergo via testicoli e membro – facendosi ricostruire un apparato esterno sessuale più falso di una banconota da 600 euro.
Cosa avrebbe dovuto fare il prete in questione? Tenersi quella roba che gira per la cattedrale, oppure rispondere che non la conosceva, in quanto l’organista titolare da 18 anni, felice di non essere mai stato contrattualizzato – lavorando in nero – senza avere in testa – o almeno manifestarle pubblicamente – idee eviratrici?
Sfortunatamente questa non è una storia inventata, ma accaduta nella Cattedrale di Lecce, dove i preti dopo aver visto la mutazione chimico-chirurigca dell’organista, hanno – a ragione – deciso d’interrompere con lui, secondo questi ora lei, il rapporto di collaborazione in nero, quindi da evasori fiscali e contributivi.
Ora l’ex organista, che dichiarando di non esser stato mai contrattualizzato, minaccia cause legali contro la Chiesa – auguri! – per una presunta discriminazione sessuale subita. Alcuni fanatici direbbero per discriminazione omofobica, che fa molto radical chic, buona per tutte le occasioni, dai raduni politici aisalotti televisivi che – per fortuna – fanno crollare l’audience. Si accomodi pure, ora che ha reso pubblico il presunto scandalo della Chiesa – dal suo punto di vista – con accuse pretestuose, perché rivuole il suo organo, ma non quello evirato!
Il punto è che le accuse sono pretestuose, in quanto non esistendo contrattualizzazione formalmente il rapporto di lavoro tra la Cattedrale di Lecce e l’organista non esiste. Semmai sorgerebbe un altro problema, di ordine fiscale, in quanto sbandierando ai quattro venti d’aver ricevuto compensi in nero, dovrebbe, se la Guardia di Finanza facesse il suo lavoro, essere indagato per evasione fiscale. Stessa indagine che dovrebbe essere aperta nei confronti della Curia di Lecce per pagamenti non contrattualizzati, in nero. Ma in Curia la Finanza non ci andrà in quanto è in regime concordatario, ergo ci vorrebbero rogatorie intenzionali per indagare sulla mancata regolarizzazione del contratto di lavoro.
Naturalmente non ci saranno conseguenze per l’organista in nero, visto chesi aprirebbe un vespaio senza fine, quindi come Ponzio Pilato, l’Amministrazione delle Entrate se ne laverà leverà le mani, lasciando l’ex organista tranquillo, tanti dioi ukil clamore mediatico scatenato dalla vicenda e la sua mutazione esteriore da uomo a femmina difficilmente gli o le permetterà di trovare un'altra occupazione in un'altra Chiesa, in quanto uniche detentrici d’organi (musicali) e ogni parrocchia si guarderà bene dall’accoglierlo non solo come organista, ma anche per i sacramenti.
Il magistero della Chiesa in proposito se ne frega dell’etica laica per quanto concerne l’omosessualità, la transessualità e il cambio di sesso. In questi casi cammina dritta per la sua strada – anche se ha in seno serpi che mirano alla distruzione della tradizione, sacerdoti progressisti che andrebbero ridotti allo stato laicale – chi ci sta è dentro altrimenti smammare, via, andarsene!
A ben guardare non c’è stata nessuna discriminazione sessuale, in quanto la Cattedrale di Lecce aveva – in nero – un organista di sesso maschile, mentre quella che si è presentata alla porta era una “femmina?” e costei non aveva, come il precedente, alcun contratto di lavoro, quindi se per 18 anni all’uomo fatto piacere essere pagato in nero, perché questa femmina che si è presentata alla soglia ora denuncia una presunta discriminazione in base al sesso. Assurdo! Semplicemente la Cattedrale di Lecce non aveva intenzione d’assumere una donna, e fino a prova contraria è una scelta del datore di lavoro, specie se questo fa riferimento come legislazione a un Paese straniero: Lo Stato Città del Vaticano.
Marco Bazzato
09.09.2009
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