I duellanti hanno chiesto il silenzio mediatico, ma il premier, ottimo a smentire se stesso, non ha perso tempo, andando a difendersi pubblicamente a Porta a Porta, dove il buon Bruno Vespa, l’ha praticamente trattato con i guanti di velluto, interrompendo il premier con maggior delicatezza possibile, evitando accuratamente domande che potesse metterlo in imbarazzo.
Ci sono alcune cose da tenere presente. In primo luogo, se lo scrivente avesse azioni Mediaset le venderebbe subito, in quanto non si sa, una volta terminata la lunga partita giudiziaria, che certo non affiorerà nei media, di quanto sarà il salasso per le casse del patron di Finivest, che detiene Mediaset, e di come una volta – tra tre anni – il tutto sarà concluso, come verranno nuovamente definiti i futuri assetti azionari, in quanto i figli di Veronica, potrebbero – quasi senza colpo ferire – diventare i soci di maggioranza, dando forse anche dei calci in culo, metaforicamente parlando – ma non troppo – a Dudi, - Pier Silvio – e a Marina Berlusconi, figli di primo letto. Va detto, infatti, che forse i rapporti tra i figli dello stesso padre ma di due madri diversi, non potrebbero, in caso di contenzioso legale, essere idilliaci, perché se è vero, che essere figli di Berlusconi – di secondo letto – non necessariamente questo comporta l’ingresso nei consigli d’amministrazione, sebbene i tre fratelli, e figli di Veronica, se non dovessero litigare tra di loro, potrebbero detenere – in comune – oltre il 60% delle azioni ora detenute dal padre, proprio in base alla legge sulle successioni, il che il porterebbe a controllare, direttamente o indirettamente Finivest e la varie società da questa controllate. Questo pericolo potrebbe essere in futuro la vera spada di Damocle che pesa sulla testa del premier, in quanto potrebbe, in caso di contenzioso, il tutto potrebbe dare inizio ad un “Dallas”, della Madunina.
Rimangono tante di quelle ombre su questa faccenda, che a confronto la notte, appare come un mezzogiorno assolato, dove non si riesce a sbrogliare il primo bandolo della matassa, e cioè che rapporti ci sono, e quando sono iniziati, tra Berlusconi ed Elio Letizia, dove gli amici o i presunti tali di quest’ultimo, stanno letteralmente prendendo le distanze da lui, come se fosse un appestato, e dove tutti, escluso forse la magistratura, si ricordano di lui.
Tra questo marasma mediatico, dove il caos fa da padrone di casa, e dove l’omertà, mascherata da privacy, fa la parte del leone, l’unica cosa positiva è il ruolo di Noemi Letizia, diventata – a ragione – l’agnello sacrificale di tutte le aspiranti starlette o politicastre da quattro soldi. È divino, infatti, vederla rincorsa da fotografi e giornalisti, nascondendersi come un’appestata, dagli sguardi indiscreti, e dal giusto can can mediatico. È importante, che almeno per ora, la vita privata della neo maggiorenne, sia diventata un inferno: assalti dei media, passaggio al setaccio di ogni suo gesto, parola, peto, sguardo ammiccante e quant’altro, pur di renderla – come desiderava lei – celebre, anche se forse, questa, non era la celebrità vera a cui ambiva.
Ora, bisognerà attendere gli eventuali futuri sviluppi, senza dimenticare che comunque, indipendentemente da quanto si possa affermare, molto probabilmente i due figli maggiori del Cavaliere, non hanno mai digerito la scelta del padre, come forse, per ogni matrigna che si rispetti, non hanno mai mandato giù la nuova moglie, cambiata con una con un chilometraggio annuale inferiore di quella ritirata dal concessionario, come modello desueto e arrugginito.
Bisognerà comprendere come, in un prossimo futuro, saranno i rapporti tra i figli di primo letto, e quelli di secondo, dove – a ragione – Veronica Lario, cerca in tutti i modi di proteggere.
L’assurdità finale del premier è quella d’arrabbiarsi, gettandola in politica, se i giornali e blog chiedono spiegazioni, non su un fatto d’amicizia privata – ora di dominio pubblico – a riguardo come, quando e perché ha conosciuto Benedetto Letizia e poi la figlia Noemi che ha dichiarato, in questi giorni d’essere vergine, senza naturalmente specificare dove. Infatti, non è detto che se l’imene a tutt’oggi risulti ancora integro, non siano state usate altre vie.
Marco Bazzato
14.05.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/
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