venerdì 20 marzo 2009

Ritirare dale banche il 30% dei depositi bancari?


La crisi economica continua a perdurare. I licenziamenti, ormai all’ordine del giorno, non fanno più notizia, oppure vengono centellinati col contagoccie per non deprimere ancor di più un opinione pubblica affranta e sfiduciata.
Le banche, come accattone, chiedono denaro allo Stato, cioè ai cittadini, senza che nulla sia chiesto loro in cambio, come se fosse un obbligo mantenere una casta di parassiti, di speculatori sapientemente ignoranti, che, dietro regole legulee, hanno gabellato a man bassa.

Appare strano infatti che nel fuggi fuggi generale, nessun organo giudiziario abbia ancora messo il naso nei bilanci bancari, e come sia possibile che il sistema bancario sia praticamente senza controllo, in quanto la Banca d’Italia, avendo come soci la maggior parte delle banche italiane, questa non si prende la briga di controllarle, quando controllori e controllati sono praticamente gli stessi soggetti.

Ma quello che appare strano – agli occhi di un profano – è come mai le banche si prestino denaro – i soldi dei risparmi dei cittadini – tra loro. Sorge la domanda – visto che il tasso Euribor esiste e sembrerebbe praticato come una costante, tra banche, quasi come fosse un rapporto incestuoso, nato proprio dieci anni fa, con l’inizio della speculazione finanziaria, che ha portato alla crisi attuale – su che garanzie abbiano i risparmiatori circa l’effettiva solvibibilità delle banche che chiedono prestiti, per poi riversarli anche nelle speculazioni finanziarie?

Alla luce dello sfacelo attuale, possibile che a nessuno sia venuto in mente di spulciare tra i bilanci su come i grandi banchieri abbiano giocato alla roulette russa nei mercati finanziari, perdendo, probabilmente cifre spaventose, senza che nessuno avesse l’accortezza di invitare alla moderazione?

I risparmiatori e i cittadini in generale, vista la stretta creditizia dovuta alla mancanza di liquidità – reale – del sistema bancario, sono costretti a tirare la cinghia, a ridurre i consumi, nonostante gli inviti allo sperpero del plutocrate, in miliardi di Euro, Silvio Berlusconi, che come un disco anziano, vista la vetusta età, continua a sollecitare, gli impoveriti ad indebitarsi per rimettere in moto i cosumi.

Per capirlo basta guardare l’offerte, da prostitute in svendita a prezzo di saldi di fine stagione, delle case automobilistiche, preoccupate per il drastico calo dei veicoli nuovi che in america sta portando alla morte – si spera certa – della General Motors.

E ci si domanda, anche su come le banche abbiano continuanto a versare denaro nella bara di un morto, che già da nni puzzava di cadavere, senza aver avuto il sentore, da tomba scoperchiata, che emanava?

È infatti il capitolo prestiti, a tutti i lvelli, che ha messo in crisi il sistema bancario mondiale, non solo i cosidetti mutui subprime, che a differenza di quello che i media e le banche, proprietari di quest’ultimi, vogliono far credere all’opinione pubblica, spostando per l’ennesima volta il problema dai piccoli insolventi, i comuni cittadini a cui sono stati concessi prestiti, senza le necessarie garanzie, ai grandi gruppi industriali, che in virtù dell’alto numero di occupati,per mettere con le spalle al muro, usando i licenziamenti come forma di ricatto, per continuare a farsi sovvenzionare progetti aziendali fuori da ogni logica di mercato. Senza contare la croce più grande, il boccone più indigeribile, quello dei prestiti che le banche si fianno l’un l’altra.

Ora si parla che il sistema bancario dei Paesi dell’Est sia al collasso e come se la guerra fredda non fosse finita, si continua a gettare il gatto morto nel giardino altrui, senza ricordare che molte banche “occidentali” sono entrate, certamente non per spirito di carità, ma per interesse, in quelle dei Paesi dell’Est. Il che potrebbe anche indurre a pensare che queste, come spesso accade, siano state svuotate dei capitali, per prestarli – tramite Euribor – alle consociate in occidente, salvo poi andare in giro a raccontare che la colpa è delle singole banche dei Paesi dell’Est che concedono prestiti facili agli insolventi, senza voler ricordare che le procedure d’erogazione del credito sono internazionalizzate.
La domanda finale visto làandamento attuale, dettato dalle speculazioni finanziarie, fatte anche dalle banche – con il denaro dei correntisti – usati come fossero fiches nella roulette dei mercati speculativi – è che senso ha al giorno d’oggi continuare ad avere fiducia in un sistema bancario che odora di carne decomposta, con stok option regalate ai dirigenti, non per gli utili, ma per le perdite, senza che nessuno venga incirminato per delitti contro i correntisti, che dovrebbero – per far colassare definitivamente il sistema bancario? Basterebbe infatti che ogni correntista ritirasse dai propri conti il 30% del depositato. Basterbbe solamente questo gesto simbolico – ma non troppo – per far cadere nel giusto panico un sistema creditizio che al risparmiatore non offre più alcuna sicurezza in termini reali.

Marco Bazzato
20.03.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

Nessun commento:

Posta un commento

.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra