martedì 25 febbraio 2020

Perché trovo più che legittimo il panico da Corona Virus?


Lo scrissi fin dall’inizio: il Corona Virus, che in seguito sarebbe stato ribattezzato Covid-19, mi fece immediatamente venire in mente il romanzo di Stephen King, “L’ombra dello scorpione”, di cui in tempi diversi lessi sia la versione “breve”, così come quella estesa. Con la “piccola” differenza che nel romanzo del Re dell’horror il tasso di mortalità era del 99,4%, contro uno striminzito 2,5%, stando alle mie prime stime attuali, già dai primi giorni. Stime in questi giorni rivedute al ribasso.

Le dinamiche comportamentali non sono differenti e mi riferisco al romanzo di Tom Clancy, “Potere Esecutivo”, dove il  Presidente degli Stati Uniti, Jack Ryan, mise in atto il piano estremo, denominato “segregazione”, quella che noi, volgarmente, chiamiamo quarantena, con le stesse identiche dinamiche che ha prima applicato la Cina, nella provincia epicentro dell’epidemia e poi successivamente quanto sta accadendo oggi in Italia, con due regioni, con alcuni comuni in quarantena.

Il principio è lo stesso: segregazione, come dicono gli americani, dato che siamo assai anglofoni, quando ci fa comodo.

E ora veniamo al punto essenziale, perché trovo più che legittimo e giustificato il panico che si è scatenato nella popolazione. Per un motivo molto semplice. Perché il principio di precacauzionalità che legittimamente vale per i singoli Stati, per proteggere la salute dei cittadini, come loro dovere. Ebbene questo principio, ha avuto, come era lecito e legittimo aspettarsi, conseguenze sociali ed economiche a cascata. Non va dimenticato che in tempi oscuri, come sta accadendo da quasi un mese, vale, sia per gli Stati che per i singoli cittadini, il principio del “Si salvi chi può” oppure “Ognuno per se e Dio – per chi ci crede, naturalmente vale  per tutti, dal macro al singolo.

Quindi è inutile stare tanto a menarcela ed ascoltare i media, i giornalisti e soprattutto i quotati esperti in tali materie, che nemmeno sono d’accordo tra di loro, che continuano a lanciare appelli alla calma e non farsi prendere al panico. “Di ad una persona di non fare una cosa e quella persona – o quella società – si comporterà in modo diametralmente opposto. Quindi, un po’ di psicologia inversa non farebbe male da parte di tv e stampa e social network.

Oggi ci si stupisce dei supermercati vuoti . Sarebbe stato assurdo se fosse stato il contrario.  Già, perché soprattutto i cittadini che si trovano nelle zone interessate alla “segregazione”, adoro il termine del romanzo di Tom Clancy, essendo letteralmente confinati entro il perimetro delle zone interessate è normale che, potendo recarsi solo a fare spese, facciano incetta di generi di prima necessità, fottendosene, legittimamente delle necessità e dei bisogni altrui, seguendo il motto latino: “Mors tua vita mea”, “La tua morte è la mia vita!”.



E cos'altro dovrebbe fare il singolo cittadino? Farsi fregare il cibo o il disinfettante, la mascherina – che dicono non serva un emerito cazzo, oltretutto – e lasciare che l’acquisti qualcun altro? Per la serie: meglio che stiano senza glia altri, piuttosto che rischi di rimanere senza io, questa è l’amara e naturale verità del dell’animo umano, a tutti i livelli, da quello politico, chiudendo la frontiere, non facendo atterrare  i voli, ma non i barconi della ONg, perché in Italia siamo dei geni, salvo poi metterli tutti in quarantena, a spese della collettività.
 Già, perché il ragionamento politico, è che crepino a casa loro e non vengano ad appestarci in casa nostra, salvo poi dirsi indignati quando siamo noi che rischiamo di andare ad appestare in casa d’altri, allora ci sentiamo offesi, se legittimamente ci sbattono la porta in faccia! Quanto siamo patetici e ridicoli, no?

Ma se lo fa il privato cittadino, che non vuole accostarsi allo  presunto untore straniero o di un’altra regione, ecco  che da infingardi, alcuni gridano al razzismo o altre amenità varie, dimenticando che lo stesso principio di precauzionalità applicato su scala individuale o locale. Ma ciò scatena l’esecrazione di politici e ben pensanti, che pochi minuti prima avevano ordinato lo stesso, su scala internazionale, regionale o comunale, impedendo l’accesso o l’uscita delle persone dalle zone interessate, oppure chiudendo corridoi aerei o ferroviari.

Diciamocelo, il Corona Virus ci fa cagare sotto tutti, nessuno escluso. Sia esso il politico, come l’ultimi dei tangheri ubriaconi di qualche villaggio sperduto in mezzo ai monti.

 Perciò ribadisco il concetto: l’altruismo in certe situazioni può significare rischi per se stessi e per i propri cari. E smettiamola di fare gli ipocriti: ci si  dispiace solo se si ammala o muore una persona vicina, un amico, un parente, un conoscente, ecco che allora la cosa diventa una tragedia e un dolore personale. Per tutte le altre morti, vale la frase che viene attribuita ad “Acciaio – in italiano –  Stalin: “Un morto è una tragedia, un milione di morti sono una statistica”, ecco perché a i morti altrui, checché  se ne dica pubblicamente, solo per convenzione sociale, de facto, se non direttamente o indirettamente collegati, non ce ne può fregare di meno.

Ora, dopo questa immersione nel cinico e nel pragmatico, veniamo alle presunte buone notizie, se ce ne sono.

Il virus non è molto mortale, il tasso di mortalità non supera il 2,3% e ciò significa che se anche contagiasse tutti gli abitanti del  terzo pianeta del Sistema Solare, per chi non lo sapesse, questi è il pianeta Terra, il numero totale dei morti non supererebbe i 300 milioni, rispetto al numero di abitanti attuale, la continuazione della razza umana sarebbe comunque garantita. Niente estinzione, oppure solo rimandata.

Un’ altra nota “positiva”. È un virus che in minima parte aiuta i vari sistemi pensionistici, in quanto la maggioranza delle vittime sono persone molto anziane –  sovente con già malattie croniche e scarse difese immunitarie  e il Corona Virus o Covid-19 gli assesta solo un piccolo colpetto, scaraventandoli all’altro mondo –  quindi pensionati e ciò garantisce, seppur in modo al momento minimale, minori pensioni da erogare agli ultrasettantenni. Insomma, una forma letale dalla vita di “Esodati!”.

IL tasso di guarigione sembra essere, il condizionale è d’obbligo, dato che al  momento non ci sono certezze, assai elevato, oltre l’80%. Sembra che i giovani, sotto una determinata fascia di età, se lo possano beccare, ma senza alcun tipo di conseguenze.
 Insomma, per la serie, ci sta un’anarchia di informazioni scientifiche e mediche che sovente si contraddicono a vicenda, il che porta a pensare che il famoso detto “La scienza non è democratica” di Roberto Burioni, continui ad essere smentita dai fatti e   i precedenti circa il fatto che la scienza è democratica, sono innumerevoli, ma non è questa la sede di tale approfondimento.

Che altro aggiungere: reputo in queste situazioni l’egoismo individuale un diritto e un dovere civico per salvaguardare soprattutto se stessi e i propri cari, tutto il resto è relativo.
Se qualcuno prova a dire qualcosa in senso opposto, basta pensare alla reazioni delle borse, alle ingenti perdite che hanno subito in queste settimane e di come sia schizzato alle stelle prezzo dell’oro, come bene rifugio. 

Ciò che vale per la finanza, allo stesso identico cinico modo, vale per gli Stati, le regioni, i comuni, le città, i paesini, i singoli cittadini, dove ognuno, a modo suo, è tenuto a tutelare se stesso e  propri interessi.
Ad una sola condizione: rimanere all’interno della legalità e poi tutto il resto  è un diritto ed è consentito.

Marco Bazzato
25.02.2020