lunedì 28 ottobre 2013

Miss Italia 2013

Avrei voluto intitolare l’articolo: “Miss Italia 2013 – l’agonia di un cadavare”, ma avendo rispetto relativo per i morti – dipende chi sono – mi sono astenuto.

Morale della favola, ieri sera ho assistito al programma, guardandolo sul pc, visto che questi figlio di una fellatzio di La7, trasmettono solo sulla piattaforma Tvsat, ma criptano i programmi per l’estero e quindi, non avendola, nisba.

 Pazienza.

Da dove inizare? Innanzitutto non ci ono aggettivi diversamente positivi per commentare il programm. Ho cercato anche sul dizionario dei sinonimi, alla ricerca dei più cinici e spietati e tutti, in questo particolare caso, sapevano da frutti canditi, zucchero a velo, oppure trasmettevano l’aroma delle castagne di autunno della “Sagra del Folpo” di Noventa Padovana, visto che la “Sagra della folpa rancida” impazzava su quel canale innominabile, che si sta già masticando i coglioni, visto che sarà costretto a trasmettere lo show per altri tre anni, tanto per perdere quei quattro spettatori che ha, visto che continua, come nella “Terra dei fuochi” continuare a disseppellire rifiuti tossici di Mediset e Rai.

Ma, giustamente, se si vuole fare una critica oggettiva non si può non dire che lo  spettacolo era  pietoso, mediocre, il meccanismo di selezione fatto con i piedi,pregno di miseria ad ogni angolo, tanto che sembrava di essere all’inesistente “Fiera del finocchio” di Agna, vicino a Cavarzare, in provincia Padova.

I due presentatori non si trovavano. Il comico, l’Alessandro Siani ha buttato alla fine il suo intervento in politica, gli sponsor erano assenti, le aspiranti e quasi respiranti miss, erano scialbe, alcune normali, altre cicciottelle, mentre altre ancora, rispetto alla taglia 32 – 34 – 36 e 38, erano addirittura obese.

Meglio dei chiodi anoressichi che non delle bulimiche!

Che dire dell’ex miss Italia, quella che si è fatta sb...re da da una Noce? Analfabeta e inconcludente. Uno stuzzicadenti sporco di tartaro e sangue, anche mestruale, avrebbe fatto una figura migliore e avrebbe saputo leggere meglio.

I testi erano uno schifo, forse sono stati scritti dal padre della Keynge, il re della sua tribù

. Il finale poi, un vero inno alla divinità dei barboni,  e all’accattonaggio mediatico: le due finaliste come due stoccafisse, inespressive, senza anima e phatos, mentre la Mirigliani, dopo la proclamazione, le  ha schiaffato la corna in testa e poi via col bottiglione di vino, cacciato quqsi in gola, giù per il gargarozzo della vincitrice, in modo che bevesse quasi di forza e a Gargamella,  manco fossero in osteria. E ciliegia sulla torta, nemmeno stelle filanti e  coriandoli – ah, il personale delle pulizie costa! –   uno straccio di musichetta. Per la serie, i fratelli Lo Tumulo almeno sanno renderti allegro l’ultimo viaggio verso il camposanto.

La Rai ha fatto bene a lavarsene le mani, visto che il programma ormai giaceva sul tavolo autoptico delpatologo forense, con il cervello messo sotto formaldede, gli intestini puzzolenti messi da un’altra parte, e con il colon, pieno di materia fecale, scagliato addosso, a pieni mani, a quei quattro gatti di spettatori che tapezzavano il palaport, come un corpo pezzato dalla vitiligine, o come le chiazze sulla pelle, causate da un fegato malridotto di un vecchio settantacinquenne che bussa alle porte del Paradiso, ma con San Pietro che irritato gli fa il gesto dell’ombrello, alzandogli , davanti agli occhi velati dalla catarratta, il dito medio.

E infatti lo share omeopatico è stato confermato dagli indici di ascolto, che come  gli imperatori romani, decretando la morte degli infami, delle piattole, degli schiavi inutili, faceva il pollice verso il basso, ha dimostrato l’abisso putrescente in qui il concorso arranca da almeno cinque anni, nuotando nei miasmi liquamosi del nulla, ossia 937 mila spettatori, + 2,  io e mia moglie, dalla Bulgaria.

E la cosa interessante è che la legge italiana punisce il villipedio di cadavere, lasciando però indenni dagli strali della giustizia show televisivi che sembravano trasmessi da una tv dell’Abissinia, dell’Albania o del Congo.

Nelle tv satellitari dei Paesi asiatici si possono vedere programmi migliori e vallette veramente fighe,  preparate, scosciate e anche mezze smammellate, che  non che si impappinano e sbagliano riga – forse perchè pensano ad altre righe...

Morale finale della storia,  quei “quattro” telespettari che sono rimasti incollati fino al termine del supplizio, hanno assistito ad un atto di necrofilia televiva, con lo stupratore mentale che aveva assunto dosi assassine di viagra, per farsi avere una specie di pseudo erezione, per provare a penetrare il cadavere nei tre orifizi, ma all fine non è riuscito a raggiungere nemmeno l’orgasmo, trovandosi così  la fava dura e dolorante, che lo ha portato – per fortuna – verso una lenta e dolorosissima morte,schiumando bava dalla bocca e rilasciando il contenuto degli intestini e della vescica sul pavimento, mentre con gli occhi vitrei e vuoti fissavano la luce eterna della morte.

Marco Bazzato
28.10.2013

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