lunedì 31 dicembre 2012
Messaggio del Presidente della Repubblica a reti unificate
Questa sera dalle 20.30 alle
21.00 a reti unificate – per chi vuole ci sarà mezzora di strizzamento
di marroni, verrà trasmesso il discorso – ultimo di questo settennato del Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Mezzora!
In Bulgaria il Presidente, a differenza di
quello italiano, parla in piedi l’ultimo dell’anno, per non più di cinque
minuti e non spaparanzato su un trono presidenziale, in segno di rispetto per i
cittadini, così come fa la Regina Elisabetta d’Inghilterra, quando parla ai
sudditi, e anche costei certo non è una “mula” – per dirla in dialetto
triestino – di primo pelo.
Per non parlare di quella che in
occidente chiamano la più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti, dove da
sempre i Presidenti, quando fanno tengono discorsi importanti alla nazione
rimangono in piedi, per dimostrare rispetto nei confronti dei cittadini. I
nostri, no. Forse perché ancora storicamente legati a un retaggio “democratico”
di matrice feudale, dove il Signore del Castello – Quirinale – ha nei vassalli
il Governo e i Ministri, come valvassori la Magistratura e i valvassini non sono
altro che Camera e Senato e le relative amministrazioni regionali, provinciali
e comunali, e con costui che si rivolge alla massa, composta dalla servitù
della gleba, che in questo tristo trentennio sono diventati i cittadini
italiani.
Il messaggio del Signore del
Castello quirinalizio a rete unificate, letteralmente “ruba” mezzora di cenone,
senza un minimo rispetto per chi sta dando dentro, strafogandosi, con libagioni
e alcol, entrando nelle case, nei ristoranti, nelle piazze come la campagna
Desert Storm, guidata dall’orso americano, il generale Norman Schwarzkopt,
contro le armate belligeranti di Saddam.
Molte pagine satiriche e non,
invitano al boicottaggio il messaggio bolscevico-privatistico-liberista di
stampo sovietico dei canali televisivi occupati per mezzora, evitando di
sintonizzarsi dove l’infausto e ultimo messaggio avrà luogo. Mentre alcuni
altri, anche sommessamente, quasi inducono a lasciarsi andare a forme estreme
di rumori causati dall’emissione, alla Pierino,, da parte del canale scarico di gas intestinali,
e/o all’eruttazione, ossia dall’emissione
di aria da parte del canale orale, possibilmente pronunciando qualche parola in un lingua
apparentemente sconosciuta, che puzza d’aglio, lenticchie, facendo sembrare il
tutto come l’uscita melliflua di una tomba scoperchiata nella notte di
Halloween!
C’è stato nel corso della storia
della Repubblica un solo Presidente che ha mostrato rispetto e famigliarità con
gli italiani: l’indimenticato “Vecio partigiano socialista” Sandro Pertini, che
come un nonno che abbracciava l’intera Nazione, si sedeva davanti ai cittadini,
come un anziano che racconta della
propria vita ai nipoti, parlando dall’altezza della sua statura morale e
storica (1).
Infatti ,in nessun caso, non si
vuole commettere o invitare a commettere
il delitto di vilipendio contro l’onore del Capo dello Stato, art. 278
del Codice Penale – articolo che ha
elevato il Presidente della Repubblica ad un monarca che può essere criticato
molto sommessamente, ma con rispetto assoluto, manco si trattasse di un Faraone
egizio, visto che, ancora per citare gli Stati Uniti ma non solo, essendo il
Presidente eletto dal popolo e non dal Parlamento come in Italia, i cittadini
hanno anche il diritto di contestarlo e sbeffeggiarlo pubblicamente – ma invitare a riflettere su come viene
proposto e/o imposto da decenni il Messaggio di Fine anno da parte dei vari
Presidenti della Repubblica che si sono susseguiti, con l’eccezione, in tempi
recenti, della familiarità con cui si poneva Sandro Pertini: ossia con distacco
regale, come se i cittadini venissero guardati dall’alto verso il basso,
considerati, specie se delle classi meno
abbienti o della colasse media, dei miseri, costretti dal randello fiscale ad
essere considerati alla stregua di galli e galline da rendere desnude e da
rispennare una volta che le penne fossero ricresciute nuovamente...
L’unico auspicio per il 2013 a livello politico, ma
che puzzerà come una vescica di porco lasciata a essiccare al sole di agosto, è
che i cittadini, andando a votare, evitino accuratamente le vecchie mummie,
politici, ormai puzzoni da lustri ammuffiti sugli scranni del Palramento,
votando una nuova razza di quarantenni o cinquantenni al massimo, eliminando
quei “cadaveri politici” che da almeno tre lustri, quando va bene, appestano e
ammorbano i Palazzi del Potere e che dal tempo della promulgazione della
Costituzione Repubblicana del 1946, grazie all’Art. 68 che recita: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a
rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro
funzioni.” – e Benigni nel suo show su Rai 1 del 17 gennaio, non ha
avuto e/o voluto arrivarci per spiegarlo ai milioni di cittadini davanti la tv – non sono responsabili, come fossero dei
dementi psicotici e sociopatici, incapaci di intendere e di volere, nel pieno
rispetto della Costituzione italiana, dei voti che esprimono nei due rami del
Parlamento, diventando leggi infauste e strozza famiglie, che ricadono principalmente
nelle classi più deboli , sopprimendo una volta per tutte la gerontocrazia al
potere da decenni, auspicando che l’Italia e gli italiani, ameno per una volta,
abbiamo un Presidente della Repubblica “neonato” ossia che abbia compiuto da
pochi mesi, come vuole la Costituzione italiana all’articolo 84: che recita: Può
essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto i
cinquanta anni di età e che goda dei diritti politici.
Il che, Costituzione parla,
non deve essere necessariamente un politico appartenente alla Camera o al
Senato, ma anche uno sconosciuto “signor nessuno” a livello di grande politica.
Ma figuriamoci se il Parlamento italiano andrà
a pescare fuori dallo stagno putrido della Casta politica come minimo trentennale,
per eleggere un cittadino appartenente veramente alla società civile, visto che
da decenni i politici italiani manco sanno cosa significa vivere all’interno
della società civile.
Buon 2013 a tutti
Marco Bazzato
31.12.2012
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sabato 15 dicembre 2012
Animali da affezione: l’omissione di soccorso è reato
Animali da affezione: l’omissione
di soccorso è reato? Sì, ma solo amministrativo.!
Checchè ne dicano i bestialisti,
pardon gli animalisti, l’omissione di soccorso, in caso di incidente, con un animale
da affezione – cani, gatti, e uccelli – se beccati, si rischia solo una sanzione
amministrativa come stabilisce “l’articolo 189 del decreto
legislativo n. 285 del
1992 (Codice della Strada) dove è stato aggiunto il seguente comma:
«9-bis. L’utente della
strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al
suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad
assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno. Chiunque non
ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559.” (1),
che andrà in vigore dal 27 di dicembre del 2012.
Quindi in questo caso il
legislatore, anche se ha calato le braghe davanti agli animalisti, saggiamente
non ha previsto sanzioni penali, come l’arresto fino a un anno e pecuniarie
fino a 2.500 – art. 583 del Codice Penale – a dimostrazione, tanto per smentire gli
animalisti, che gli animali, da affezione, a termini di legge, non sono equiparati agli
esseri umani, nonostante quello che continua a ripetere Maria Vittoria
Brambilla nei servizi odierni dei TG di
Medisaet.
Ma ha senso fermasi a soccorre un
animale da affezione investito accidentalmente?
Immaginiamo un investimento in
una strada extraurbana, dove si corre a 70km orari, e si becca un cane di
taglia media perché sbuca fuori all’improvviso, causando anche danni visibili
all’autovettura, che forse nessuno risarcirà, specie se randagio.
L’automobilista, prima frena
all’improvviso, con il rischio di tamponamento, se quello dietro non mantiene
la distanza di sicurezza. L’auto va arrestata in modo che non arrechi intralcio
alla circolazione, vanno accese le quattro frecce,ti sganciano le cinture di
sicurezza, si scende dal mezzo, magari bestemmiando e imprecando come bufali,
va indossato il giubbino giallo o rosso, si deve andare alla ricerca nel baule del
triangolo, da posizionare a una distanza adeguata, per rallentare il flusso del
traffico, si deve andare verso il punto dove giace l’animale, pregando le
divinità che qualcuno non stiri, ammazzandolo, il soccorritore. Questi Deve
raccogliere l’animale, senza sapere se questo ha le vaccinazioni, visto che non
sa se è randagio, con il rischio di venire morsicato ed essere costretto ad
andare a farsi le vaccinazioni. Deve raccogliere la bestia, magari anche sanguinante,
continuando a smadonnare, sperare che in auto ci sia un nylon altrimenti la
bestia potrebbe lordare la tappezzeria di sangue, vomito, feci urina e
compagnia bella. Se non ha un nylon, per rispettare una legge, perché
certamente non può metterlo in baule, specie se ha una berlina, potrebbe morire
soffocato.
Continuando a pregare di non
essersi beccato la rabbia, con la bestia che guaisce di dolore, deve andare a pigliarsi
il triangolo, togliersi la giacchetta di sicurezza carter infrangente, chiudere
il baule, salire in auto, prendere il cellulare, se non conosce un veterinario vicino, e chiamare
qualche servizio, a pagamento, dove forniscono informazioni h24. A informazioni
ricevute, magari dopo un’attesa di minuti, tanto per far girare la bolletta o
svuotare la carta prepagata, toglie le frecce di emergenza, riallaccia le
cinture di sicurezza e si immette nella carreggiata di marcia, mentre la bestia
continua a guaire e perdere fluidi, e il guidatore pensa che arriverà in ritardo ai suoi appuntamenti –
per far felice i bestialisti.
Arrivato dal veterinario questi prima compila
una marea di scartoffie, iniziando a tempestarlo di domande, come se questi
conoscesse vita, morte e miracoli dell’animale. Ci da un occhiata veloce, e mentalmente inizia a sfregarsi le mani per la
parcella che quel gonzo sarà costretto a pagargli, visto che la bestia, non
importa che sia randagia o che abbia un proprietario, quello che deve pagare il
pollo a cui è rimasto il cerino acceso tra le dita, se che spera che una volta
trovato il proprietario, questi che ne ha denunciato la fuga, non lo riempia di botte e gli rifonda tutte le
spese, per essersi fermato a soccorrerlo.
Peggio gli andrà se il cane è
randagio, dove in quel caso nessuno gli rifonderà le spese e i danni che
l’animale gli ha causato al mezzo.
A tutto questo va aggiunto il
tempo perso e peggio se randagio e se il soccorritore viene morsicato o
graffiato, lo stress per il rischio di malattie infettive, come la rabbia, dove
quindi con questa legge dello Stato si rischia di mettere a repentaglio la
salute dei cittadini.
A conti fatti ha senso fermarsi?
Ragionandoci bene, assolutamente no, perché le probabilità di essere individuati
potrebbero minime, sempre che non ci sia un bestialista che tira giù il numero
di targa e poi fa la segnalazione alle Forze dell’Ordine, o che ci siano telecamere che immortalano il
tutto. Alla fine comunque al massimo arriverebbe a casa la sanzione
amministrativa da pagare, sempre che non si faccia ricorso, vincendolo,
dimostrando l’impossibilità oggettiva di fermarsi e prestare soccorso, pagando
la sanzione minima, o che addirittura ne venga accertata l’impossibilità
oggettiva e quindi non pagando un euro, avendo come conclusione una legge
composta di tanto fumo e poco arrosto, visto che tra l’altro, come gustosissima
ciliegina sulla torta, la sanzione amministrativa non va ad incidere sulla
fedina penale.
Alla fine non si tratta di
istigare a disobbedire alla legge, ma di valutare, secondo coscienza,
soppesando i pro e contro, intesi come costi/ benefici dove potrebbe conviene
tirare dritto, sempre di non essere bestialisti convinti..
Marco Bazzato
15.12.2012
(1)
http://gogreen.virgilio.it/news/speciali-rubriche/animali-feriti-strada-omissione-soccorso-reato.html
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venerdì 14 dicembre 2012
Maratona Telethon: ha senso donare euro a fondo perduto?
È partita la ventitreesima
maratona Telethon, dove i cittadini, in piena crisi economica sono invitati a donare
denaro, con i governi che continuano a fare tagli alla sanità, alla ricerca,
alla scuola, a una fondazione privata, presieduta da Luca Cordero di
Montezemolo,, nelle forme e nei modi più disparati, partendo dai 2 fino ai
2.000 euro.
La solidarietà è una libera
scelta, ma continuare ad andare a chiedere da quasi un quarto di secolo denaro,
quando specie in questo ultimo anno, con un governo che ha tagliato e tassato
il passabile, salvando le fondazioni bancarie e non, la chiesa e le
organizzazioni “no profit” dal pagamento dell’Imu, è una contraddizione di
termini. Da una parte si fa risparmiare ai ricchi, a chi ha un’elevata capacità
contributiva, dall’altra parte una maratona di “accattonaggio mediatico”.
Forse sarebbe meglio destinare
gli euro al barbone senza casa, o a chi, nel pieno delle festività natalizie è
meno fortunato e può acquistarsi un pasto caldo, sicuri che il denaro vada a
una persona fisica ben definita? Ma donare 2, o più euro, ad una Fondazione
serve per lavarsi la coscienza, evitando di guardare negli occhi chi soffre.
Si chiede denaro ai cittadini per
cercare la cura a malattie genetiche, nobile intento, per carità, ma non
sarebbero stati spesi meglio questi ventitre anni se si fosse investito sulla
ricerca genetica preventiva, creando esami genetici obbligatori e non invasivi
ad hoc per le coppie – legalmente sposate – che decidono di fare figli, , dove
le coppie, cocenti dei rischi genetici di un eventuale gravidanza, possono
risparmiare ai futuri figli la venuta al mondo, tramite la legge 180
sull’interruzione della gravidanza?
In fin dei conti il “controllo
qualità” viene effettuato in qualsiasi azienda seria, degna di questo nome, che
vuole tenere alti gli standard produttivi e di sicurezza, per se stessa e per
gli altri, e quindi anche la ricerca genetica dovrebbe camminare pari pari,
mettendo al primo posto la prevenzione e, se possibile un eventuale cura, o
almeno assicurare una vita decente, visto che poi, lo Stato taglia su servizi
alle persone disabili o portatrici di malattie genetiche invalidanti, come ad
esempio le accompagnatorie?
A ben ragionare, ci si trova nella
contraddizione politica che da una parte si tagliano i servizi ai cittadini, ma
dall’altra si chiede di contribuire alla ricerca di cure, trascurando la
prevenzione genetica, anche con campagne
pubblicitarie sociali ad hoc, imponendo legalmente ai futuri genitori a
sottoporsi a controlli genetici, per evitare che mettano al mondo figli
geneticamente malati.
A chi si indigna, pensando
all’eugenetica, si metta la coscienza in pace.
L’eugenetica la si utilizza da
anni anche in Italia, perché tramite l’amniocentesi e la villocentesi è possibile
predeterminare se il feto è portatore di alcune malattie genetiche (1)
e quindi se al “controllo qualità” non risultasse conforme a degli standard di
vita soddisfacente per se stesso e in primis per i genitori, scegliere e/o
imporre – ma questo è un problema che dovrebbe risolvere un parlamento sovrano
e non condizionato – l’interruzione
della gravidanza.
Non va dimenticato che alla fine
avere un figlio malformato geneticamente, quando la scoperta avviene a nascita
avvenuta, diventa uno shock per i genitori e la famiglia e non tutti sono in
grado di sostenere mentalmente e psicologicamente e psichiatricamente il peso
un figlio portatore di una malattia genetica, anche se all’apparenza possono
apparire forti, poi giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, alcuni
tendono a necrotizzarsi dentro, giungendo a negare il problema del figlio,
perché riesce a condurre una vita apparentemente normale, ma pur sempre, ma non
in tutti i casi, prende coscienza d’avere una spada di Damocle puntata sul capo
e/o la mannaia di due “boia sconosciuti, pronti a mozzargli la testa in
qualsiasi momento.
Questi genitori nel corso degli anni
marciscono nel cuore e vedono il figlio come un peso, come un costo, un
fardello inconfessabile, anche se apparentemente ne parlano come se i loro
traumi mentali non esistessero – perché rimossi, vantandosi dei i sacrifici che
hanno fatto per costui, mentre in realtà, se possono, utilizzano ogni genere di
artifizio immorale per spremergli denaro sfruttandolo, per i loro meschini
interessi, utilizzando come arma di terribile violenza psicologica, frasi che
fanno passare loro da vittime della situazione, vittime di un destino che si è
accanito contro la loro serenità famigliare, arrivando a “trattenersi” nel
corso degli anni cifre spaventose, a mo di risarcimento per i danni che
costoro, nelle loro menti malate, avrebbero subito, dimenticando che le vittime
non loro, in quanto che lo vogliano o no, sono i diretti responsabili, perché
era loro il patrimonio genetico che si è mescolato malamente e malsanamente,
come in un coktail maleodorante, dentro l’utero materno, che ha generato un figlio/a
“storto/a e/o malformato/a.”
Oggi si dovrebbe in primis
volgere verso la ricerca della prevenzione delle malattie genetiche, in modo
che con la mappatura genetica, la ricombinazione e/o l’intervento sul DNA o
sulla soppressione del feto malformato e/o portatore di malattie genetiche, si
possa rimanere all’interno di standard di vita, una volta venuti al mondo,
accettabili per la persona, per la famiglia e di riflesso per la società, con
il fine poi che, nel corso dei successivi decenni, sarebbe quello di ridurre
considerevolmente i costi famigliari, anche intesi come stress e traumi da
parte dei genitori e di costi della società, eliminando alla radice, ossia
entro pochi mesi dal concepimento, il problema.
Ma queste sono politiche
sanitarie a lungo temine che dovrebbero essere messe in cantiere dalla
politica, senza farsi condizionare da eventuali visioni ideologiche delle
confessioni religiose dominanti, perché laicità dello Stato significa avere una
visione a lungo termine e strategica, e non come abituale mene si fa, entro un
ottica miope di misera tattica,perché non vuole affrontare e/o risolvere “i
problemi prima che nascano”.
Il vero confine della ricerca
genetica non dovrebbero essere le cure di “sopravvivenza” utilizzando i
portatori di malattie genetiche come cavie umane per sperimentare, alla cieca,
sperando di poterne osservare il non peggioramento, non il miglioramento delle
condizioni di vita. Un po’ come i farmaci che non curano la malattia, ma i
sintomi, perché la maggior parte di questi inibiscono.
Il fine ultimo della ricerca
dovrebbe essere la genetica pura, la ricombinazione del DNA, garantendo dei
determinati standard di “Purezza e genetica sanità fisica”, indipendente da sesso, razza,
nazionalità e/o religione e classe sociale, per avere degli standard
“produttivi” e/o riproduttivi, magari preprogrammando la durata del ciclo
vitale, confacenti con le aspettative dei futuri genitori, della famiglia e di
riflesso, come fine ultimo, ma non per questo meno importante, della società stessa.
La malattia genetica potrebbe
colpire statisticamente ogni bambino che ogni donna porta in grembo. La prima
cosa che le future madri e padri auspicano è una sola: che sia sano, tutto il
resto non conta. Va ricordato che indipendentemente dal fatto che i futuri
genitori siano sani questo non li mette al riparo, con la certezza assoluta che
il figlio/a che la futura madre porta in grembo sia geneticamente sano…
Marco Bazzato
14.12.2012
http://marco-bazzato.blogspot.com/mercoledì 12 dicembre 2012
Buone feste a tutti: Natale 2012/Capodanno 2013
Ormai le presunte feste di Natale, Capodanno ed Epifania, stanno quasi
giungendo di gran carriera, 21.12.202012, a Profezia dei Maya piacendo.
L’Italia ufficialmente sta
andando a battere i marciapiedi, grazie ad un anno di Governo Monti e compagnia
bella. Governo illegittimo che è stato sostenuto da PD, PDL, UDC e compagini
briscole, con l’esclusione di Lega e Italia dei Valori.
Il Paese è allo stremo e come
ancora di salvezza, gli italiani saranno costretti ad andare a votare
scegliendo, tra i due partiti di maggioranza relativa, PD e PDL – partito
decotto – dove il suo fondatore, Silvio Berlusconi, si illude di essere ancora
il Messia del nuovo miracolo economico italiano – non si sa con che denari, visto
che il deficit ha toccato i 2000 miliardi di euro – e Bersani che si è dichiarato
convinto europeista e quindi proseguirà sulla via tracciata da Monti: ossia la
garrota economica contro le classi più deboli, salvando banche e Vaticano dal
pagamento dell’Imu, con pretesti, legali, risibili – ma le leggi e i Concordati
possono essere modificati unilateralmente e se le controparti non ci stanno, è
un problema Vaticano, non italiano..
L’Italia è in piena campagna
elettorale, con promesse da mercanti spacciate dai partiti politici, peggio
delle caramelle avvelenate date ai bambini nella notte di Halloween, dove per
dolcetto ci sta la caramella mortale e come scherzetto, nuovi atti di sodomia
fiscale, ancora peggio dei precedenti.
Ma l’Italia ha alla fine quello
che si merita e quello che ha seminato nel corso degli oltre ultimi quattro
lustri.
Per colpa di alcuni, l’Italia è
un Paese politicamente e moralmente marcio a ogni livello, non importa se
Comunale, Provinciale, Regionale o Nazionale. Lo stesso vale a livello
famigliare, dove menzogna , prevaricazione, inganno, violenza fisica e verbale,
omicidi, femminicidi, abusi edilizi, irregolarità formali, sindaci che non
rispondono alle interrogazioni delle forze di minoranza, dipendenti comunali
troppo pignoli che vengono allontanati, perché ficcano il naso dove non
dovrebbero, consiglieri di maggioranza conniventi con un sistema marcio, fatto
di clientelismi e amicizie e non si sa di cosa diavolo altro.
E non si vede all’orizzonte un
cambio di mentalità, un sussulto di moralità nell’amministrare, a ogni livello
la cosa pubblica, dove anche l’ultimo dei meccanici, dei carrozzieri o dei
venditori ambulanti, se hanno “Santi in Paradiso” – leggesi agganci nella Pubblica
Amministrazione, possono farla franca, perché le Istituzioni che dovrebbero
vigilare sulla legalità sono quelle che girano la testa dall’altra parte,
fingendo di non vedere e di non sapere, infischiandosene di leggi e
regolamenti, non importa se Nazionali, Regionali, Provinciali e Comunali.
Quello che conta non è far andare avanti i migliori, ma i maestri di
intrallazzo, con le mani lorde di grasso o che puzzano di salme rancido.
Un esigua parte di italiani hanno la moralità
marcia peggio di un caco andato a male e che puzza. Il problema è che questi
farabutti senza etica, hanno amicizie piramidali all’interno del Potere, non
importa se Comunale o altro, perché il pesce puzza abitualmente dal marcio
della testa delle Pubbliche
amministrazioni, che come dei feudatari, si scambiano le poltrone assieme a
mutande sporche di tarzanelli – Sign:
(popolare) ognuna delle piccole parti di escrementi che rimangono attaccati ai
peli dell’ano, continuando a perpetuare
il fetore politico – amministrativo a tutti i livelli, a favore degli amici,
che stanno ai livelli intermedi della piramide del potere, visto che alla base
ci stanno i servi, il popolo, gli sfigati che non hanno santi in Paradiso e che
alla prima infrazione amministrativa vengono beccati. Ma guai se qualcuno prova
a rompere il “Cerchio Magico”, questo viene allontanato, minacciato
sommessamente, irriso, sbeffeggiato perché dotato di una diversa moralità
rispetto a quella deviata e marcia del potere, comunale e non solo, dominate.
Tutti provano orrore quando
sentono i politici scafati a tutto che temono l’arrivo dell’inesperienza del
nuovo che avanza, perché non conoscono i meccanismi, le leggi..e altre idiozie
varie.. Balle. Non vogliono che persone terze, pulite, con il rispetto delle
leggi e dei regolamenti vadano a ficcare il naso, denunciando pubblicamente le
nequizie commesse delle precedenti amministrazioni, non solo politiche ma di
ogni grado, perché il nuovo che avanza apre le imposte, vuole cambiare l’odore
nauseante di merdai immorale e illegale che appesta gli ambienti pubblici, dove
ogni lordo politico, abituato al fetore
proprio e degli amici, essendone mentalmente soffocati, manco vogliono sentire
parlare di aria tersa e limpida. «Alzano polveroni…» dicono, ma dove è pulito
non ci sta ne polvere e né puzza di merda!
Ma le feste, aldilà della
politica, sono per i cristiani, non per i cattolici, una ricorrenza sentita,
perché rappresenta la nascita del Salvatore, di colui che poi, ancora da questi
servi del sistema, verrà dopo 33 anni messo a morte, perché anche voleva aprire le imposte, spalancare i cuori,
aprire le menti all’etica e a un pensiero limpido, fatto di rispetto no solo
delle regole legali, ma anche di quelle etiche che dovrebbero essere insite
nell’uomo.
A coloro che si riconoscono intimamente nel
pensiero Cristiano, anche se atei, perché l’ateo o chi professa una confessione
etica animata dal senso di giustizia e di verità,
sono specchio di un Illuminazione interiore, che non importa da chi o da cosa
giunga, ma che esiste ed è insita nella loro natura, auguro di tutto cuore
buone feste.
Ai cattolici mediocri e arruffoni
della domenica, baciapile per interesse, nemici giurati della Giustizia e della
Verità, animanti da immoralità atavica, padri e madri, figli/e degeneri della
menzogna, della malversazione, amici integerrimi delle iniquità e delle
violenze fisiche e verbali, non posso che augurare, se ne hanno una di dare una
lavata con l’acido fenico alla propria coscienza e che si guardino allo
specchio, auspicando che non si rompa per il disgusto, e se hanno un minimo di
amor proprio, che si aprano a forme meno ottuse e più aperte di Pensiero e Ragione,
perché alla fine costoro che rappresentano in quanto cattolici e
traviati,i i veri nemici dell’Italia e
del pensiero malato che distrugge questo Paese, a tutti i livelli, partendo da
quello famigliare, e poi via via, su, verso le vette più alte del Potere e del
pensiero deformato e deforme a livello etico e scale di valori dell’esistenza.
A tutti i miei lettori, a quelli
mi apprezzano o che intellettualmente mi detestano,ma che continuano a
leggermi, magari arrabbiandosi per le miei idee ce che esprimono civilmente a
volte non la loro legittima opinione, ovunque si trovino, o che siano amici di
Facebook vicini e lontani, amici fraterni in patria, alle loro compagne
e/o moglie, ai parenti che ancora mi rivolgono elettronicamente la parola e a
quelli che sono troppo anziani per poterlo fare, ai malati, a coloro che passeranno le feste
come degenti o in un ospizio, lo lontani dai loro cari perché questi sono degli
infami, ai bambini malati, affinchè i loro
genitori e fratelli e/o sorelle sappiano essere veri fratelli e
genitori, non arruffoni interessati a strumentalizzare per interesse e guadagno
personale la malattia dei figli, lavandosene poi le mani, una volta raggiunti i
loro tornaconti economici,ai disoccupati, ai sottooccupati, ai cittadini di
Taranto che vedono compromessa la loro salute per colpa di un connubio legale
tra Politica e impresa, alle famiglie
delle donne uccise quest’anno per colpa di maschi infami, e a tutti coloro che
non posso elencare,auguro a tutti voi e
alle vostre famiglie delle Buone Feste. Che siano Feste fatte di amore
famigliare, nonostante le difficoltà del Paese e/o personali, auspicando che
l’anno che verrà, il 2013, possa essere migliore rispetto a quello che viene
consegnato alla Storia e che sia di salute, serenità. Verità e Pace.
Un augurio speciale a mia moglie,
a suo figlio, alla sua famiglia, al fratello di mia moglie e alla sua famiglia
e al padre di mia moglie e di suo fratello, al padre del figlio di mia moglie e
alla sua compagna, e a tutti gli amici in Bulgaria e in Italia, o in Italia e
in Bulgaria, che mi sono stati vicini in molti modi diversi nel corso di
quest’anno che si sta concludendo: Vi Voglio bene e vi abbraccio calorosamente
tutti.
Marco Bazzato
12.12.2012
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