giovedì 20 settembre 2012

Tenente Worf, TNG: « Quando tu menti o rubi, non solo disonori te stesso, ma anche la tua famiglia»


“Una vita sul filo della vita”
Quarta puntata

C’è un episodio di una delle mie serie tv preferite, “L’onda Soltion”, Star Trek TNG, 5 x 10, che contiene un istruttivo dialogo tra il tenente Kklingon, Worf e il figlio Alexander (1).

«Quando ero più piccolo di te, persi i miei genitori, la mia famiglia, il mio popolo. Tutto quello che avevo mi fu strappato via, ad eccezione del mio senso dell’onore, era l’unica cosa che mi era rimasta. L’unica cosa da vero Klingon e nessuno è mai riuscito a portarmela via. Sai chi sono quelli?»
«Kaless..»  risponde il figlio, Alexander.
«…E Morath!«» continua il padre.«Lottarono senza fermarsi per dodici giorni e dodici notti, perché Morath aveva mancato alla sua parola e arrecato vergogna alla sua famiglia. Quando tu menti o rubi, non solo disonori te stesso, ma anche la tua famiglia. Tu disonori me!»
«Mi dispiace, padre, non ti farò più vergognare di me. Te lo prometto.»
«Accetto la tua promessa.»
E il tenente Worf, nonostante il suo senso dell’onore non ha picchiato il figlio per aver rubato e mentito e perché il Worf educava con l’esempio e non con le mani e senza mentire.

Certo, è una serie televisiva di fantascienza, ma i principi e i valori restano. Ma Worf era Worf, personaggio che ha sempre avuto alto non solo la durezza dettata dalla cultura guerriera Klingon, ma mosso in primis dalla cultura e dal senso dell’onore.

Ora ci si chiede come può un figlio non crescere bugiardo in una famiglia quando sono genitori in primis quelli che per interesse economico mentono senza soluzione di continuità, non importa che le cose siano grandi o piccole?. Quando nel sangue dei genitori nasce, germoglia e cresce la gramigna, le piante urticanti della falsità, costoro non possono avere la pretesa che i figli non crescano, visto che quello è l’humos ove crescono, puri, cavalieri senza macchia e senza paura, specie quando un genitore fa il possibile per incutere terrore,anche con la menzogna e le mani alzate, anziché con il dialogo? Sono elementi basi del buon senso, ed è deleterio per i figli ripetere: «Fai quello che dico e non fare quello che faccio!» Se non si danno esempi positivi e prepositivi come si può avere la presunzione dettata dall’ignoranza e dall’impossibilità atavica di dare amore, ma cercare solo interessi, che poi ti venga restituito quello che non si ha immesso dentro come logica  e ragione dovrebbe educare insegnare.

Porgere sempre l’altra guancia va bene, ma alla fine l’osso del collo rischia di spezzarsi, causando la morte.

Quello oggi mi lascia basito è che il principale educatore della famiglia mentiva peggio di un bestemmiatore incallito, dove purtroppo, non ricordandosi la menzogna che diceva, si creava con il tempo una falsa memoria, non diversa da un’osteomielite che gli rendeva asfittico e incapace di riconoscere le menzogne e/o le mezze verità, che raccontava. E come si può non pensare che anche Andrea e Paolo, i suoi collaboratori famigliari gli abbiano sempre detto in tutto e per tutto la verità? Anch’essi sono vissuti, assieme a Stefano, come me, dentro lo stesso ambiente famigliare, e volenti o nolenti hanno assorbito le stesse negatività ambientale, come un virus  poi molto difficile da debellare, che poi viene trasmesso alle generazioni successive, infettandole, fino a che qualcuno, anche a costo di perdere tutto, non si ribella, liberandosi e guarendo. Oggi mi chiedo se Andrea, Paolo e anche Stefano sono ancora affetti da questo virus, ma sarà un problema loro trovarsi la risposta, oppure scegliere di continuare a vivere infetti.
Dire d’essere stati infettato dalla menzonite acuta è una scusa per giustificarmi? No. Ma ci si rende conto della realtà solo quando si guarda questa a distanza di tempo, senza il coinvolgimento ambientale, nonostante sia certo che i miei “famigliari” diranno che sono un mendace e falso, che ciò che dico non corrisponde alla realtà dei fatti. Ma la negazione e la rimozione è il sistema di difesa e di fuga dei colpevoli. Infatti, appena ho iniziato a scavare, anzi, Andrea e Paolo praticamente se ne sono andati appena si sono presi “Il malloppo” tramite quell’atto firmato, anche da me, dal notaio, perché mio padre, Adriano Bazzato, mi omise mezza verità e non mi diede tutte le informazioni necessarie. Poi quando ho iniziato a chiedere e fare domande, ad aprire gli occhi, ecco che la colpa era perché non vivevo più nel paese ove ero cresciuto, nel Veneto, in Italia, ma all’estero. Il vivere fuori dal Paese, a loro dire mi aveva reso un rognoso, un malfidente, l’avere aperto gli occhi, finalmente, mi ha inimicato la “Famiglia”, perché nella famiglia di Adriano Bazzato, guai a grattare via la ruffa, la muffa e lo sporco. Si rischia, come mi scrisse Stefano di alzare un polverone. Già, peccato che negli ambienti puliti non esistano né polveroni, né unto, ma a dispetto dell’ordine e della pulizia che mio padre voleva nella sua autofficina, nelle loro teste l’unto, la polvere, il caos è una costante ove ci sguazzano via, ma guai ad aprire qualche finestra e fare pulizia. Ma se costoro, Andrea, Paolo e mio padre, Adriano, vogliono vivere in queste condizioni, liberissimi, ma senza la presunzione e la pretesa che una persona che si sveglia da un lungo sonno – , come nel dipinto “Il sonno della ragione genera mostri” del pittore spagnolo Francisco Goya – per far piacere a costoro, che mi ammali di narcolessia. Sarebbe come se qualcuno volesse impormi di addormentarmi il cervello e non poter più essere come dice la locuzione latina di Cartesio “Cogito ergo sum” – “Penso quindi sono”, esprimendo la certezza ineluttabile che l’uomo ha di se stesso in quanto soggetto pensante, che qualcuno, per proprio interesse, vorrebbe negarmi di esercitare.


Tornando al discorso della menzogna e della lezione di Worf, che serva a mio padre e ai suoi cari  tre figli:!«”Quando tu menti o rubi, non solo disonori te stesso, ma anche la tua famiglia.”, non sono io il primo a disonorare la mia famiglia e il cognome che porto, ma chi per primo ha sparso il virus del disonore, perché al tempo, una persona più adulta di me, aveva questo vizio e se ha disonorato la sua famiglia deve prendere coscienza dei suoi atti e avere l’umiltà di chiedere scusa per i suoi atti.
Dalla mia autobiografia, nuova stesura, “Una vita sul filo della vita”


Marco Bazzato
20.09.2012

7 commenti:

  1. NON TI SEI MAI CHIESTO SE MAGARI SEI TU IN DIFETTO?
    SEI PIENO D'ASTIO E A QUANTO SEMBRA TI RODE IL FATTO DI NON AVER EREDITATO NULLA.
    ALLORA SEI IL PRIMO A VALORIZZARE IL DIO DENARO.
    IN FONDO SEI SENZA FIGLI E NON HAI NESSUNO A CHI LASCIARE QUALCOSA. NESSUNO CHE PORTI IL TUO NOME

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  2. Grazie per la “cortese” risposta, Anonimo agitata/o. Se non lo sa, in quanto presumo dal tono isterico che sia una donna con il climax che potrebbe arrivarle in anticipo, facendola diventare grassa come una balena, le regole della netiquette, che significa “buona educazione in rete”, dicono che chi usa i caratteri maiuscoli è come se urlasse in preda ad una crisi di nervi. Le consiglio di degli antipsicotici, passando da uno psichiatra per la prescrizione. E se la cura non le riesce un TS..
    Evidentemente hai nformazioni incomplete, Le consiglio di continuare a seguirmi, poi capirà, se il Suo miserevole intelletto le consente, cifre alla mano, mai smentite, di comprendere come stanno le cose, confidando che sia meno ottusa/o rispetto a come si è presentata.
    Senza entrare nel merito, non è il momento, visto l’aria che tira anche in Italia e nel Veneto, Le rammento che ci sono stati più di venticinque suicidi nel “ricco Nordest” e nessuno può sapere per nessuno, genericamente parlando, se ci sarà un’eredità, in quanto molto sta andando a puttane, o addirittura, senza attendere un’ipotetica eredità, un lavoro come dipendente o artigiano.
    Il fatto che non abbia figli biologici non significa, essendo la legislazione del Paese ove vivo consenta l’adozione a marito e moglie e ai single, senza il limite dei quarant’anni di età, a differenza dell’ Italia, tra figlio da adottare e genitori e/o ai single,che Le dice non decida in futuro di adottarne uno, prendendo così legalmente il mio cognome, ma in ogni caso non sarebbero affari che toccano il suo interesse, o sì?
    Si dice chi rinfaccia a qualcuno di non avere figli,, secondo la teoria e/o legge del Karma – l’interpretazione di teoria e/o legge dipende dalle convinzioni del singolo – potrebbe accadere che Lei diventi diventi nonna/o di figli deformi e/ o malformati, come è accaduto a me, o che già da adesso o in un immediato futuro che La sua progenie sia sterile, impotente, dandole il diritto, come mi scrive, di lasciarli, a Suo dire, senza eredità.
    Il Karma della Sua ostilità, stia serena, ricadrà sulla testa della Sua discendenza.
    Le auguro che Le accada a Lei e alla sua discendenza, quanto è accaduto a me, poi forse, se non è ritardata, capirà qualcosa, ma Lei appartiene a quella sottospecie umana che crede di sapere sempre tutto, ma che non sono altro che, citando una parte di Matteo 23,5 “ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza”
    Non so se Lei sia una persona direttamente indirettamente interessata alla cosa, posso sbagliarmi, ma ho la sensazione di conoscerLa. Se così fosse, potrebbe essere Lei che ha paura di perdere o i suoi figli, una Sua quota parte.
    Evidentemente è potrebbe essere Lei quella/o che è attaccata/o al denaro. Stia attenta/o a non strozzarsi e si crepa. Ma la morte prima poi giunge per tutti, no? Ah, faccia la cortesia, non conti sulla Vita eterna, perché come scrive Matteo 19,24 “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli” da come mi scrive, se è cattolica, secondo me, è già dannata.
    Non si arrabbi per la mia risposta, ma visto che mi espongo pubblicamente , lascio la libertà di scrivere informa anonima, prendendomi il diritto di risponderLe prendendoLa/o educatamente metaforicamente “calci sull’utero o palle o sui reni.” Confidando che impari le buone maniere.
    Nel mio blog esiste la libertà di espressione, sia nell’anonimato – teorico – ma educato, come di essere anonimi,maleducati e vigliacchi. Lei appartiene al secondo caso, perché chi ha le palle non si nasconde maleducatamente e gridando “in casa d’altri” come una sottospecie scimmia, dietro, anche se suo diritto, nell’anonimato. Ergo potrebbe essere Lei ad avere qualcosa da nascondere a livello morale, civile e/o..
    Di difetti sicuramente, come tutti gli esseri umani né ho anch’io a camionate, e se Lei si crede un Dio si manifesti, ma con il Suo commento ha dimostrato d’essere assai peggio di me.

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  3. Visto la risposta presumi di aver colto nel segno.
    La verità offende. E poi sei patetico a sbandierare la tua malattia per farti commiserare. io sono ateo e quindi le tue minacce sono come l'acqua che mi scivolano addosso. In ogni caso credo che quello che deve farsi curare sia proprio tu.
    Senza nessun rancore.
    E a propositi si ci conosciamo e conosco bene anche la tua famiglia che hai descritto in modo pessimo.
    Dovresti vergognarti.

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    1. Caro Anonimo!
      Quanto ti hanno pagato? Ti lamenti se ti do del troglodita? Come in tutte le cose, devi venire prima al’informazione.
      Si vede chiaramente quanto sei viscido e senza dignità.
      Basta con la tua "falsa moralità".
      Ti conosco anch'io... Brutto pezzo di merda coglione che non ha un cazzo da fare nella vita!

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  4. Caro Marco!
    I tuoi familiari reagiscono così perchè vogliono vederti soffrire... Ma tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri! Grazie per il tuo libro e per aver condiviso la tua esperienza. Bella anche l’idea finale... Saluti e fatti forza!

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  5. Gentile amica/o grazie per la tua solidarietà espressa secondo uno stile molto diretto ed efficace. Hai ragione tu, le cose bisogna conoscerle prima dall’interno e poi giudicarle, ma non tutti hanno il dono di capire.

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  6. Evidentememnte Gentile anonimo, sei molto male informato o come ormai presumo non lo sei affatto e credo che se anche se conosci le persone in questione non ti abbiano parlato della cosa, visto che accenni ad una presunta eredità, ma non è assolutamente quello il motivo della disputa, e anche se se avesse accennato a qualcosa, probbabilmente ti ha detto mezza verità.
    No, presumevo tutto o nulla, ma almeno ora il tuo tono non è urlato ma civile.. Se ti rileggi il post precedente ho usato il femminile il maschile visto che non avevo la certezza del tuo sesso, sempre che sia vero il fatto che tu sia un uomo, quindi il dubbio permane. Per quanto ne so e non ci sarebbe nessun problema, potresti anche essere un transessuale o uno di quelle persone che si definiscono del terzo sesso, ma se si sta bene con se stessi, è giusto che vada avanti a testa alta.
    Per quanto riguarda la descrizione pessima, è colpa mia se la realtà da me fotografata è questa, che tra l’altro mi è stata confermata anche da Stefano, che ha letto a suo tempo la prima stesura? E visto che affermi di conoscermi e di conoscere la mia famiglia, ma conosci solo le cose superficiali, quelle che appaino linde all’esterno e/o quello che ti possono dire costoro, ma è il loro punto di vista, oppure tu ragioni a senso unico e forse a te piace vivere nell’illusione della “Famiglia Mulino Bianco”, mi dispiace frantumare le tue illusioni e farti cadere dei miti. Lo so, è dura da accettare, figurati come lo è stato per me, ma far uscire fuori tutto mi ha solo fatto bene.
    Pensi che in tutti questi anni non abbia mai provato a dialogare con mio padre? Ci ho provato dal giugno del 2010 e ci riprovai nel settembre 2011 e stai peccando di presunzione, permettimi che lo conosca molto meglio di te..
    Una volta mio padre mi disse: ho fatto solo il mio interesse, e quando gli risposi che certe
    cose erano immorali mi rise in faccia. Se sera nel giusto prima, deve giocoforza sentirsi nel giusto anche ora, no? Oppure hai una percezione relativistica della giustizia?
    In merito al farmi curare, che lo creda o no, nonostante tutto, dubito partano da una persona abilitata ad emettere una diagnosi corretta.
    Se hai una mail con il tuo nome e cognome, cerca la mia mail e ti invio quanto ho scritto a suo tempo, nel 2010 a mio padre e valutare i fatti senza il filtro del blog, perché annebbia il ragionamento, visto che la percezione cambia.
    Non mi sono offeso, mi hanno scritto cose peggiori. Hai espresso la tua legittima opinione sbagliata e sopra le righe, esattamente come la mia, Il mio è il rischio che si corre quando ci si espone pubblicamente, no? Come puoi leggere sotto ci sono opinioni contrastanti, senza contare che ho molte altre mail di persone che mi hanno scritto privatamente per dimostrarmi la loro solidarietà.
    E il fatto che tu abbia accennato che non ho figli, non è un’offesa, ma una semplice verità, quindi di cosa dovrei soffrire?
    Farmi commiserare, non mi serve né e nemmeno la pietà, ma visto che non devo vergognarmi della mia storia clinica. Da decenni è finito il tempo in cui chi aveva delle malattie, anche pregresse, e le mie non sono terminate, che si deve tacere..
    Se ragioni così non sei mai stato dall’altra parte della barricata con patologie veramente gravi, prima prova a toccare il confine tra la vita e la morte, e poi ne riparliamo.La mia storia e se per te o per altri è scomoda, non posso cambiarla per farvi felici.
    Mi fa orrore, malattia o no, che parteggi per un genitore che picchia il figlio per dei brutti voti a scuola. Devo desumere che se stai da quella parte, ti comporti allo stesso identico modo con i tuoi figli? Oggi, a differenza del passato, sappilo, che certi genitori sono da denucia, se in famiglia non ci sta omertà e terrore, e statistiche alla mano, le violenze domestiche in Italia non sono in diminuzione, ma in aumento, rifletti bene con chi e in che posizioni ti stai mettendo, perché sei indifendibile.
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