mercoledì 21 maggio 2008

Zingari: emergenza europea


Ora i sapientoni di Bruxelles, che oltre a cibarsi di cavoletti non sanno mangiar altro, hanno l’arroganza – come gli zingari – d’andar a rompere le balle in casa d’altri. Il parlamento di Strasburgo, forse guidato dalla dichiarazioni xenofobe dell’euro parlamentare zingara ungherese, Victoria Mohacsi, chiede lo stop, alle presunte violenze italiane agli zingari, suoi consanguinei, dando il via libera per continuare a delinquere liberamente, e Strasburgo la segue.

L’attacco degli zingari all’Italia, sembra un’opera preordinata, per dare il benvenuto al nuovo governo Berlusconi.

Stando ad alcune teste vuote di Strasburgo, sarebbe colpa degli italiani, se gli zingari non vogliono integrarsi, se vogliono continuare a mandare i figli a fare gli accattoni, a rubare negli appartamenti, a scippare, insomma delinquenti, che però non si potrebbe nemmeno dire, visto che si rischia d’essere tacciati per razzisti o xenofobi.

Il bello è che il problema è un altro. molto più semplice. I sapientoni di Strasburgo temono che se l’Italia inizia a dare calci in culo agli stranieri che delinquono, questi possano prendere armi e bagagli e andare a combinar casini in altri Paesi. E questo certo non va giù.

I “saggi” col cavolo nel cervello, prima d’andare a dire in casa d’altri come vanno trattati gli zingari disonesti, devono dimostrare come hanno saputo integrarli, creando una società perfetta, una società dove questi, quando arrivano, non trasformano i loro accampamenti in letamai, dove non si ubriacano, e fanno schiamazzi a tutte le ore del giorno e della notte, dove il valore delle case, dei condomini non crolla, quando è allestito un campo abusivo, e nessuno si sente più sicuro d’uscire il giorno o la notte.

Gli zingari esistono. Questa è una realtà indiscutibile, innegabile e tra loro sicuramente ci sono persone degne, che mandano i figli a scuola, che lavorano onestamente, che non delinquono, e vanno tutelate, aiutate e inserite nel modo migliore possibile nel tessuto sociale dove decidono di stabilirsi. Ma gli altri?

Secondo Strasburgo, luogo di burocrati fuori dal mondo, che vivono protetti e cianciano senza ragion veduta, o senza ragione proprio, l’Italia deve proteggere gli zingari delinquenti, dar loro ospitalità, insegnare agli italiani che devono offrire spontaneamente i portafogli, fare l’elemosina alle madri che tenendo i braccio figli, tenuti appositamente lordi per incutere pietà, non monete da qualche centesimo, ma banconote fruscianti, possibilmente da venti euro in su. Gli italiani, devono, stando ai sapienti di Strasburgo, offrire spontaneamente i figli agli zingari che poi o li rivendono, o dopo averli rieducati alla loro cultura, li mandano sulle strade a delinquere.

La zingara ungherese, l’europarlamentare Victoria Mohacsi, non ha avuto il coraggio d’andare a sentire gli italiani – forse non aveva un interprete col coraggio di tradurre tutti i moccoli ed imprecazioni che questi rivolgevano ai suoi pari – andando a domandare quanti furti avevano subito, chiedendo quanto si erano deprezzate le loro proprietà, dopo l’arrivo di questi gentiluomini e gentildonne. Comodo, sparare sulla maggioranza degli italiani, per difendere, o a questo punto si può essere indotti a pensare che questa sia connivente con gli zingari che delinquono. Troppo comodo affibbiare la nomea internazionale all’Italia di Paese razzista e xenofobo, quando i problemi sono gli zingari disonesti, banditi e criminali che li provocano.

La verità è molto semplice, quasi banale. La maggioranza degli zingari che delinquono hanno il passaporto rumeno, quindi cittadini comunitari, e pe possono passare tranquillamente tutte le frontiere degli Stati membri dell’Unione Europea, andando da insediarsi dove vogliono. Questo fa tremare le vene ai polsi ai governi degli altri Paesi, consci dei problemi che possono creare, o già creano, e che non vogliono vederli aumentare.

L’Italia oggi rappresenta il capro espiatorio ideale del fallimento dell’Unione stessa, nei confronti di questi nomadi con l’abitudine a delinquere, e che nessuno vuole in casa propria. Rumeni compresi.

Dell’Italia e degli italiani ora, i politici europei, dicono che siamo un popolo razzista. Razzisti perché si cerca di difendere la proprietà privata, i figli, la sicurezza individuale e sociale? In troppi, parlano a vanvera di accoglienza e solidarietà. Certo, ma come si fa essere accoglienti e solidali con chi arriva in Italia, non per integrarsi, ma per aggiungere problemi a problemi? L’Italia, secondo il Parlamento Europeo, deve trasformarsi nella discarica umana di coloro che vogliono vivere fuori dal mondo e dalle regole?

È vero che la responsabilità penale è un fatto individuale, ma è altrettanto vero, che se un individuo vive in un ambiente dedito al crimine, alla violenza, quello stesso ambiente, se non espelle dal proprio interno il cancro che lo divora, si ammalerà della stessa malattia, a meno che il cancro non sia una costante sociale di certi gruppi etnici, ma che in nome della propria – presunta – identità culturale, debbono essere lasciati allo stato brado, e liberi di comportarsi come meglio aggrada.

Davanti a tutto questo, c’è almeno una nota positiva: i media. I media finalmente hanno smesso d’usare quel termine incivile, ma politicamente (s)corretto di Rom, tornando al vero nome, di origine, guarda caso, ungherese: Zingaro. Che se poi nel corso degli anni ha preso una connotazione negativa, il problema non è dovuto a razzismo italico, ma dal comportamento degli zingari stessi, unici carnefici e responsabili della rabbia che si sta accumulando negli italiani, che volgarmente parlando, ne hanno le palle piene dei reati e della loro presenza, quella delinquenziale, e non vede l’ora che prendano armi e bagagli e vadano a combinare casini in altre nazioni europee, prontr e felici d’accoglierli a braccia aperte.

Andate, il resto d’Europa, Strasburgo compresa, vi accoglierà a braccia aperte, visto che a parole, sono favorevoli alla multiculturalità e alla multietnicità. Siamo curiosi di sapere, come si comporteranno nei fatti!

Marco Bazzato
21.05.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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