martedì 22 novembre 2016

Lettera di Matteo Renzi ai cittadini italiani residenti all’estero

Questa mattina mi è giunta dall’Italia una lettera del “nostro beneamato premier”, per dirla alla Beppe Grillo, “Killer della democrazia” che mi elencava le ragioni per il quale, a suo dire,  dovrei votare “Sì” al referendum del 4 dicembre 2016.

Ebbene, già quando ho visto il faccione di Mr. Bean mi sono quasi caduti quei pochi capelli che mi sono rimasti, ma quando l’ho visto fotografato accanto a quel presidente fallito di Barack  Obama, mi è salita la scimmia su per il collo e ha iniziato a gridare in modo disarticolato, emettendo striduli suoni indistinti.. Due falliti, uno che quello bianco, che manco è diventato presidente del consiglio per voto popolare, ma che è stato messo lì dal capobranco che muove le fila della politica italiana da più di un ventennio, il Craxi Comunista, Giorgio Napolitano, che si è svenduto l’anima ai poteri forti, e l’altro, il “meticcio,” per dirlo alla Keynge, termine sbagliato, questo accade quando si studia per corrispondenza,  perché quello corretto è mulatto, del futuro ex presidente degli Stati Uniti, che non è riuscito a far eleggere come suo successore, la compagna di merende, Ilaria Clinton..

Purtroppo il nostro “beneamato” ducetto da quattro soldi è giunto, con la sua meschina letterina, manco scritta da lui e manco firmata a penna di suo pugno, in ritardo, visto che il mio voto, per corrispondenza l’ho spedito all’Ambasciata italiana di Sofia, venerdì scorso e a quest’ora, se le poste bulgare sono veloci, come sono veloci quando è ora di recapitare le bollette,  e vi posso assicurare che sono veloci, la  busta dovrebbe essere già giunta nella rappresentanza diplomatica, dove, chiaramente si “è certi” che non avverrà, come è avvenuto con le elezioni presidenziali austriache, dove ci sono stati dei “giochini proibiti”, dei “pastrocchi”, in pratica degli insulti e della cagate in testa sopra la volontà popolare dei cittadini, compromettendone vigliaccamente l’esito, tanto è vero che sono state annullate e gli austriaci torneranno alle urne, si spera senza essere inculati dalle loro ambasciate sparse per il mondo. Ma in Italia, questo non accadrà vero, visto che gli italiani all’estero potrebbero, a detta di alcuni, essere l’ago della bilancia.

Non dirò in questo momento come ho votato, questo è un segreto che appartiene alla mia coscienza, ma come mio diritto, a casa mia ho fotografato il mio voto e lo renderò pubblico a urne chiuse.

È chiaro che questo referendum sta dividendo il Paese, anzi, da una parte ci stanno i cittadini, stanchi di una politica infame e dall’altra ci sta la politica infame, che invece di essere meno infame e mettersi a lavorare per il bene della Patria e degli italiani, preferisce svendere, ancora di più il Paese ai poteri forti e questi, come avvoltoi affamati, sono pronti ad avventarsi sulla carogna per spolpare ciò che resta delle sue misere e miserevoli carni, con i giornali stranieri, soprattutto quelli finanziari, che come accadde con la Brexit, o in seguito con le elezioni americane, i sondaggi davano per certi, cercando di condizionare gli elettori, che il Regno Unito sarebbe rimasto nell’Unione Europea e che la Clinton avrebbe sodomizzato il Trump, mentre è stato il Trump ad infilare alla Clinton il suo parrucchino, color dei capelli di Mastro Ciliegia, come berretto,  sul Monte di Venere della perdente Ilaria.

In conclusione, tornando al Referendum, ho trovato vile e vigliacca la lettera del Premier, un’indebita ingerenza di un capo partito ridotto ai minimi termini, lacerato da lotte intestine, che lo vorrebbero vedere, simbolicamente, appeso a testa in giù come un salame a stagionare o ad imputridirsi o ad ammuffirsi, che si ricorda degli italiani all’estero solo quando è ora provare ad elemosinare voti, perché la garrotta della sconfitta si stringe come un nodo gordiano attorno al suo esile collo, costringendolo a mollare la presa del culo dalla carega, in caso di sconfitta, che a detta di molti, come un temporale stivo di fine autunno, si sta profilando all’orizzonte.

Marco Bazzato


22.11.2016


1 commento:

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