sabato 20 ottobre 2012
“I bambini non si toccano!”
Rimbombano ancora nel cervello
dei telespettatori e degli internauti le immagini del prelevamento forzoso del
bimbo di Cittadella, in ottemperanza della sentenza del Tribunale, ma
soprattutto le grida della zia senza – giustamente – alcun diritto legale sul
minore.
Da quel giorno la tv è appestata
di femmine e maschi divorziati e fregnoni che reclamano, manco fosse un pacco
postale inviato nel luogo sbagliato, la restituzione del figlio o dei
figli, spediti nelle “Case famiglia” a
scontare le colpe dei genitori ed ex coniugi idioti.
Canale Cinque con Pomeriggio
Cinque e Rai 1 con “La vita in diretta” sembra che si facciano concorrenza a
chi riesce ad accalappiarsi, per le massaie del pomeriggio, gli e/o le sfascia
famiglie di turno, ex coniugi, genitori divisi, che si sono scannati per anni
nelle aule dei tribunali, utilizzando i figli come sacco da calci, con la
volontà di incolpare l’altro, per strapparne l’affidamento, dove alla fine il
Tribunale, avendone le palle e i coglioni esplosi per via delle liti e delle
gomitate sugli apparati riproduttivi, tramite gli avvocati, hanno deciso di
andare ad arricchire il “Il terzo incomodo”, ossia le casse delle Case
Famiglia, con i minori che vengono scaraventati tra le grida e lo strappamento
di capelli di uno dei due perdenti, nell’eterna contesa.
Figli trattati per anni come
sacchi di merda, defecati fuori da uteri materni, da schizzi di sperma
solidificati, diventati “non persone” grazie al “non amore” di coloro che gli
hanno inoculato, ognuno per quanto compete, la quota parte del “marcio”
patrimonio genetico.
Ormai, piaccia o no, bisogna
parteggiare le “Le case famiglia”, perché, visto che gli ex coniugi non
riesconono a trovare degli accordi sul minore, spendendo cifre da capogiro in
consulenze, avvocati, psicologi di parte e avvoltoi vari, è giusto che anche le
“Case Famiglia” partecipino alla”mangiatoia” in questo caso di denaro pubblico,
facendo il massimo dell’ostruzionismo pur di non restituire il minore a uno dei
due “legittimi proprietari” almeno fino al momento della maggiore età. Meglio
ancora “mettendolo all’asta” rendendolo così adottabile, dandolo via a “prezzi
di realizzo”.
Fa venire il vomito, o come
diceva il mio professore di matematica, che lo chiamava “merda daea boca!” – “merda
dalla bocca”, vedere uno dei genitori perdenti frignare come bovini
scannati in tv, con le lacrime – finte – che scendono copiose, solo per
esigenze televisive, implorare la liberazione della progenie, dove in concorso
di colpa, hanno fatto il possibile perché venga spedito al “soggiorno
obbligato” in una “Casa Famiglia”.
E hanno ancora poco queste “madri
o padri affranti” da strapparsi i capelli, se la progenie diventa soggetto di
attenzioni anche morbose da parte degli operatori, che in alcuni casi possono
vederli come numeri e soggetti da sfruttare. È stata la follia dei due contendenti
a destinare i minori a quel lungo “Il Miglio Verde”giorno dopo giorno,
settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno, lo hanno accompagnato
per mano verso la “Vecchia Scintillante”, tenendoli prigionieri per anni nel
“braccio della morte” causato dai rancori che i due ex, invece di voler sanare
per il bene del figlio, lo hanno utilizzato come arma di ricatto e violenza
verbale e giudiziaria, non essendo altro che il portatore del genoma dell’ormai
odiato ex coniuge, frutto pervertito dello sperma rinsecchito, ingravidato
tramite la violenza sessuale che lo spermatozoo ha commesso nei confronti dell’ovulo,
fecondandolo e tenuto al caldo, manco fosse l’uovo appena covato dalla chioccia
e una volta rotte le acque è venuto al mondo, tramite evacuazione uterina.
“I bambini non si toccano….”
Puah!
Verrebbe voglia di sputare sul
pavimento dell’ipocrisia, sulla testa di un mondo malsano che si lamenta per i
danni causati da terzi, ma che per anni non vede e non vuole vedere i drammi e
danni causati dall’uno o dall’altro genitore, non importa il sesso,solo per
aver vendetta nei confronti della nemesi.
Figli trattati come “Scudi
umani”, usati come bersaglio per scaricare addosso il letame e l’odio covato
dentro, usati per spillar denaro degli alimenti. Figli di un’infanzia e di un
adolescenza rubata non dallo Stato, non dalle sentenze dei Tribunali, ma figli
violentati, stuprati, sodomizzati mentalmente dai padri e/o madri.
Figli contesi, colpevoli d’essere
il frutto marcio di un pensiero ex genitoriale larviforme e malato, dove
l’amore non è mai esistito, perché anche il presunto eccesso d’amore non è
altro che mancanza d’amore e desiderio malati di possesso, dove l’odio,
l’inganno, la menzogna erano il quotidiano pane, servito nella cucina
famigliare, quando tutti attorno uniti nei pranzi e cene quotidiane, i figli
hanno visto e sentito le liti, vedendo le mani alzarsi, i piatti volare, i
silenzi farsi opprimenti. Poi l’esplosione, la separazione, il divorzio, la
guerra i morti, le armate dall’una dell’altra parte che si concedevano, a suon
di denunce, perizie, controperizie, visite degli assistenti sociali il terreno
vergine da arare, creando solchi profondi e insanabili nelle menti dei minori,
solo perché alla fine il cosiddetto frutto dell’amore iniziale, il figlio di
una chiavata fatta a letto, di una scopata compiuta sul sedie anteriore
dell’auto, il figlio di una montata non è diventato altro che il pomo della
discordia, l’albero del bene, del male e dell’odio insanabile, che ha portato
il figlio ad essere prelevato dall’inferno ove era nato e cresciuto, per essere
scaraventato in un altro inferno, dove è giusto, fino a quando le teste marce degli
ex coniugi e genitori biologici del minore non si siano rinsaviti.
Il vero amore genitoriale non
genera questi legittimi mostri giuridici, perché il vero amore genitoriale fa
il possibile per evitarli.
Separarsi, divorziare è un evento
traumatico per tutti, per gli ex coniugi, ma in primis per il minore, eppure nonostante
i tempi lunghi della Giustizia, esistono molti genitori che per il bene dei
figli riescono, nonostante le difficoltà, a lasciare da parte i rancori e le
vendette personali, senza mettere in mezzo il minore, certo non è facile, ma se
ben supportati e aiutati da persone intelligenti e non interessate
esclusivamente ad ingrassarsi, tirandola per le lunghe, gli accordi per il bene
del minore si possono raggiungere abbastanza celermente. A queste persone va il
massimo dell’appoggio e del sostegno, perché dimostrano d’essere superiori al
dolore, superiori alla rabbia, all’odio, al desiderio di vendetta, perché
ragionano nella prospettiva del figlio, mentre per quell’esigua minoranza di ex
coniugi, “mentalmente malati” di possesso, rancore e disprezzo verso l’altro ex
coniuge, va solo il massimo del ribrezzo, in quanto nessuno dei due vuole cedere
per il bene del minore, oppure se appena uno dei due genitori è pronto a cedere
per il bene qualcosa per il bene del figlio, la controparte affamata e
famelica, pretende sempre di più. Ebbene, certi non sono mai stati veri
genitori, ma semplici prestatori di sperma
e/o d’utero, interessati ad ingrassarsi a spese del figlio e fa venir
voglia di vomitare vedere come la tv, per esigenze di audence, magari senza
conoscersi tutti gli atti giudiziari, li danno in pasto al pubblico, per
aumentare i fatturati pubblicitari e per dar vita a campagne populistiche,
facendo leva sui sentimenti di bassa lega dei telespettatori e telespettatrici,
spesso impegnati a lavare, stirare o a preparare la cena. Ergo: tv spazzatura.
Marco Bazzato
20.10.2012
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