A leggere il titolo di Repubblica
sembra che il riconoscimento a quella che la lobby gay chiama impropriamente ed
erroneamente “Famiglia omosessuale” –
biologicamente inesistente in n natura –
sia cosa quasi fatta in quanto nella versione online il quotidiano
scrive: Cassazione difende coppie
omosessuali, Famiglia gay non dannosa
per i figli (1),
e che il che non significa che una cosa se non è dannosa, che questa sia
positiva ma solo che non si è voluto
scavare a fondo, investigando in
ogni singolo anfratto, non solo in Italia, su quelle persone che essendo
state etero prima e avendo figliato, poi
si sono convertite all’omosessualità costringendo i minori, anche a causa delle
sentenze dei tribunali, a vivere sotto lo stesso tetto in compagnia dell’amico
del padre o dell’amica della madre.
La Cassazione ha semplicemente
sancito che un figlio essere costretto e/o obbligato a vivere con la madre, ex
tossica, anche se professa privatamente e pubblicamente il lesbismo – il che non è né un attenuante e né un
aggravante, ma un dato oggettivo accertato dalla stessa Corte Costituzionale – condividendo
lo stesso tetto con la sua amica, educatrice della comunità di recupero dei
narcoamani, dove era in passato allocata.
Ora bisognerebbe leggere per
intero ciò che hanno scritto i giudici della Prima Corte di Cassazione di Roma,
visto che in rete si trovano solo estratti”manipolati” a seconda delle
convenienze politiche, e infatti anche l’Avvenire, quotidiano dei vescovi
italiani, emissari di un governo straniero, lo Stato Città del Vaticano, scrive:
“Figli alle coppie gay? Sentenza
pericolosa” (2),
tirando dala parte oppostala sentenza, esattamente come fa l’in fluentissima lobby gay, capeggiata in Parlamento dalla Deputata Anna Paola Concia,
che dichiara all’Adnkronos: “La
Cassazione giustamente afferma che non ci sono certezze scientifiche a questi
preconcetti. In realtà ci sono tanti studi anche provenienti da Oltreoceano che
dimostrano – prosegue la donna che ha studiato all’Isef (3) senza citarne uno
– che
l’orientamento sessuale all’interno della coppia non condiziona in alcun modo
la crescita di un bambino – visto che una
persone dello stesso sesso non lo possono mettere al mondo, parla
“saggiamente” solo di crescita – che ha
necessità di amore e affetto”
Nella sentenza non si fa menzione
né di adozioni ad amici omosessuali o lesbiche che condividono gli stessi spazi
abitativi né di adozioni e/p semplice affidamento anche da parte dell’amica
educatrice nella comunità di recupero di drogati, ma che il minore è affidato
esclusivamente alla madre naturale e biologica. L’amica della madre,
giustamente, non ha alcun titolo legale nell’educazione e/o nessun diritto e
non può in nessun caso fare le veci della madre biologica, in qualunque sede e
in qualunque luogo.
Quindi di cosa cianciano la lobby
gay e lo Stato città del Vaticano?
La Prima sezione della Corte di
Cassazione di Roma,con la sentenza 601, ha scelto il male minore per il minore – il padre del piccolo, di religione musulmana,
scrive La Repubblica, , stando a quanto
scrive L’Avvenire, picchiava la madre, anche sotto gli occhi del minore
che assisteva – rimanendo, non potendo far giustamente
altrimenti, all’interno della Carta Costituzione e delle leggi della Repubblica
italiana, visto che probabilmente mancavano i presupposti giuridici per
allontanarlo anche dalla madre, ospitandolo in una casa famiglia, rendendolo
successivamente adottabile.
La Cassazione non ha fatto alcuna
apertura nei confronti delle amicizie omosessuali e lesbiche, ribadendo
implicitamente i concetti presenti negli Art. 29,30 e 31 (4), della
Costituzione italiana, in quanto, l’amica della madre non avendo nessun legame
legale con la madre biologica del minore, per questo, sempre secondo la
Costituzione, non ha nessun diritto nell’intervenire, intromettersi,
interferire nell’educazione del minore, in quanto questi è tutelato dalla
Costituzione, anche se dalla sentenza la famiglia nucleare, come in sociologia si intende la famiglia
riproduttiva, (5) ne
esce amputata dal padre, in quanto ora composta solo dalla madre e dal figlio.,
mentre l’amica della madre, a riguardo la famiglia nucleare è da considerarsi
solo un corpo estraneo e/o alieno alla famiglia stessa.
Non è migliore la demagogia che
ne fa lo Stato Città del Vaticano attraverso i suoi emissari osservatori vescovili in Italia. La sentenza
della Cassazione se ne frega bellamente – avendo fatto probabilmente i
controlli di rito, anche sulla fedina penale dell’amica della madre biologica
del minore, risultando non giuridicamente pericolosa per costui – considerando
il loro rapporto, un’amicizia tra adulti consenzienti e senziienti, priva di
alcun risvolto giuridico, sia per le due amiche, sia per il minore nei
confronti dell’amica della madre naturale, che
implica direttamente o indirettamente alcuna possibilità di adozione ad
un single di un minore,a patto che sotto l’onda populista e qualunquista di
questa sentenza ineccepibile sotto il piano giuridico e Costituzionale, nella
prossima legislatura non si di decida di intervenire, modificando lo status
quo, per far piacere alla lobby
omosessuale, che ormai miete seguaci e fiancheggiatori anche tra gli
etero, in quanto da decenni manipola le
persone, utilizzando il populismo qualunquista, facente facile presa sui
manipolabili, che al pari dello Stato Città del Vaticano, utilizzano , il Quarto Potere (6) a volte anche per fini e interessi privati, e
particolarismi di bottega, trasformandosi in
nemici feroci del bene comune.
Marco Bazzato
12.01.2013