Non si sa se inorridire, o vomitare dopo aver ascoltato le parole di Flavio Paparo Consigliere comunale in forza alla lista Bruni di Bergamo. Il “saggio consigliere” provocatoriamente dice: «Allora come si sceglie l'identità sessuale così si deve poter scegliere il modello di convivenza che soggettivamente si riconosce come più confacente» – terminando – «Tra quelli disponibili nessuno dovrebbe di principio essere escluso, nemmeno per quanto l'ipotesi possa essere triviale: quello promiscuo uomo-animale, così come l'incesto, la poligamia, la pedofilia».
Che dire di un personaggio così? Naturalmente, seguendo il filo del suo dotto ragionamento, dobbiamo essere portati a pensare, che se per caso suo figlio, o un caro nipote dovesse essere adescato da un pedofilo e sodomizzato, secondo il principio Paparo, umanamente stringerebbe la mano al pedofilo, ringraziandolo per le amorevoli attenzioni d’amore, secondo la morale e la legge, malato, secondo quella del Paparo, soggettivamente sano e costruttivo. Stesso discorso, naturalmente, se trovasse, diciamo suo figlio, magari minorenne, a letto con sua madre, non farebbe una piega, chiuderebbe la porta tranquillo, andando al bar a giocare a carte, visto che soggettivamente i due individui sono consenzienti.
Nel video, definito dalle organizzazioni omofile: omofobo, non si vedono altro che rispettabili cittadini di Bergamo, non che esprimono, come vogliono spacciare i gay, pregiudizi, ma opinioni personali, riguardo l’omofilia, e/o i comportamenti sodomiti.
L’immorale attacco ai bergamaschi, rei secondo anche Maddalena Cattaneo, assessore delle pari opportunità, condanna senza mezzi termini quei tangheri dei suoi concittadini, che non si piegano alle dogmatiche progressiste e confuse, che vorrebbero unificare i pensieri, sotto l’unica bandiera della minoranza omofila che, nonostante i pareri contrari di molti, pretende, a suon di accuse pretestuose di bollare come omofobi, quanti non si piegano al volere invertito.
Il trailer del documentario è inguardabile, figuriamoci il resto, non per le espressioni chiare, semplici, prive dei consueti giri di parole dei progressisti che vogliono dimostrare a tutti i costi un cervello, che evidentemente, tende ad andare in feriecon estrema facilità,, ma per come si vuole, nel commento prima e dopo, bollare come omofobi dei cittadini a cui liberamente è stato chiesta la loro opinione, e che in quanto non confacente ai canoni dei richiedenti, si sono stati infamati, non come sane persone eteronaturali, ma come pericolosi sovversivi omofonici. Questa, secondo gli omofiliaci, è ,libertà, a senso unico che vogliono imporre, per farsi accettare, anche con la violenza verbale che anni addietro, un noto conduttore televisivo, passato, come si dice in alcune parti, dall’altra sponda, ha attaccato volgarmente Vittorio Sgarbi in una puntata di Marchette, reo d’aver espresso la propria liberale opinione sulla questione emofilia.
Marco Bazzato
28.06.2008
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